Cronaca

Riforma del Codice della Strada torna in commissione: i nodi, dalla durata del semaforo giallo agli autovelox sulle strade urbane

"Il testo unificato va stracciato: avrebbe prodotto un vero e proprio disastro, come la legalizzazione del giallo di appena 3 secondi, un tempo che sarebbe servito solo a provocare incidenti e a far fare cassa ai comuni", ha spiegato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori

La Camera ha rispedito al mittente, ovvero alla Commissione Trasporti, il testo con la tanto discussa riforma del Codice della Strada. Da oltre un decennio le bozze vengono rimpallate da un ramo all’altro del Parlamento e quando le cose sembravano ormai fatte con il suo inserimento da parte del governo all’interno del decreto Semplificazioni ecco che arriva un nuovo stop. Il relatore al ddl ha comunicato che “a seguito delle interlocuzioni che sono state svolte questa mattina in Commissione trasporti tra i vari gruppi e anche per tenere conto delle modifiche normative che sono intercorse tra quando il provvedimento è approdato in Aula e la giornata di oggi, propongo il ritorno in commissione del provvedimento”.

D’altra parte il testo contiene diversi nodi da sciogliere, come fa notare l’Unione nazionale consumatori: “Il testo unificato va stracciato: avrebbe prodotto un vero e proprio disastro, come la legalizzazione del giallo di appena 3 secondi, un tempo che sarebbe servito solo a provocare incidenti e a far fare cassa ai comuni con i semafori vampiri, visto che in realtà ci vorrebbero minimo 4 secondi per un incrocio sicuro, 5 nel caso sia presente un semavelox o il limite di velocità sia di 70 chilometri orari e oltre”, ha spiegato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. L’associazione ha ricordato, inoltre, che “il tempo di reazione per un conducente attento e pronto è di circa un secondo, durante il quale, se uno viaggia anche solo a 50 all’ora percorre già 15 metri, portandosi in prossimità del semaforo”. Poi – secondo l’Unc – bisogna aggiungere lo spazio di frenatura, per un totale 28 metri. “È evidente – prosegue la nota – che se il giallo durasse solo 3 secondi molti automobilisti sarebbero costretti a passare con il rosso, non avendo il tempo di fermarsi in condizioni di sufficiente sicurezza come prescrive l’articolo 41 del Cds”.

“Vanno riviste anche le norme appena entrate in vigore con il blitz del dl Semplificazioni, come la possibilità di autovelox fissi sulle strade urbane, introdotto senza la garanzia da noi chiesta di un vero e proprio controllo da parte del Prefetto, a cominciare dalla fissazione di un limite di velocità congruo per il tipo di strada”, ha detto ancora Dona. “Invece di aumentare i vigili – ha aggiunto – si introducono nuove figure tipo gli ausiliari della sosta, ossia vigili di serie b senza le giuste competenze per dare le multe che servono per sanzionare le infrazioni realmente pericolose. Per non parlare delle inutili norme ideologiche, come quella assurda di consentire ai ciclisti di guidare contromano”.

L’Unc, ancora, ricorda che, secondo un recente studio che ha elaborato i dati Istat-Aci, le multe per il mancato rispetto della precedenza che produce il 13% degli incidenti totali, sono pari ad appena lo 0,18%, quelle per il mancato rispetto della distanza di sicurezza che determina il 9% degli incidenti, sono lo 0,07%, per i sorpassi pericolosi lo 0,17%, per l’uso del cellulare lo 0,8%, per l’uso del casco lo 0,32%. A fare il pieno, invece, sono le multe che ora il nuovo testo del Cds intende rafforzare, ossia quelle per divieto di sosta pari al 17,64% (20,3% per i vigili), per le Ztl pari al 50,48% (58,57% per i vigili), per un totale pari al 68,12% (78,87% per la polizia locale), consentendo di dare le multe non solo a imprecisati dipendenti comunali ma anche a società private che gestiscono la sosta di superficie regolamentata e dei parcheggi.