Politica

Di Maio sui pescatori italiani sequestrati in Libia: “Non accettiamo ricatti sui nostri connazionali, stiamo lavorando per il loro rilascio”

“Non accettiamo ricatti. Lo dico molto chiaramente: L’Italia non accetta nessun ricatto sui propri connazionali, che devono tornare a casa. Dobbiamo essere pienamente coordinati, perché il lavoro fa fatto con molta attenzione”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “24 Mattino” (Radio24) dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a proposito dei due pescherecci trapanesi con 18 marittimi a bordo, “Antartide” e “Medinea”, sequestrati il 1 settembre nelle acque della Cirenaica, a 35 miglia al largo di Bengasi dalla Marina fedele al generale Haftar.

Di Maio spiega di aver avuto ieri una conference call con il sindaco di Mazara del Vallo, con le famiglie dei pescatori e con gli armatori: “Adesso noi stiamo lavorando come governo per sentire tutti gli attori internazionali che hanno un’influenza su Haftar e su quella parte libica per riuscire a ottenere il rilascio dei pescatori, che non sono in prigione ma in stato di fermo. Quindi, queste persone non sono a contatto con gli altri detenuti e ogni giorno ci accertiamo del loro stato di salute”.
E annuncia: “Presto convocheremo un vertice di governo su questo caso. In questi giorni ho sentito il ministro degli Emirati e il ministro russo, che hanno capacità di influenza su quella parte libica. Stiamo lavorando con un basso profilo per ottenere risultati”.