Politica

“L’estate ci aiuterà”, quando il virologo Tarro (beniamino degli scettici) sosteneva che il caldo e il mare avrebbero sconfitto il virus

Era il 15 aprile quando il virologo Giulio Tarro, assurto a beniamino degli ‘scettici’ sulle precauzioni contro il covid, sosteneva che il virus sarebbe stato lenito con l’arrivo del caldo. Intervistato su Radio Radio, in quell’occasione annunciò: “L’estate sicuramente ci aiuterà. Vediamo per esempio gli ambienti africani dove ad altre malattie non è concesso svilupparsi a causa del clima”.

La tesi è stata riproposta dal primario emerito dell’ospedale Cotugno di Napoli in innumerevoli occasioni successive, come il 19 aprile a “Non è l’arena” (La7), dove le sue dichiarazioni (“Con l’estate avremo abbastanza immunizzati e non ci sarà motivo per stare ulteriormente agli arresti domiciliari“) furono l’apripista di una rovente querelle con il virologo Roberto Burioni.
Il 28 aprile, intervenendo a Sud Tv (canale 663 del DDT), il medico aggiunse alla calura estiva e alla bassa carica infettiva del virus un altro elemento salvifico: l’acqua di mare e persino l’acqua di cloro, dotata di proprietà disinfettanti.

Inevitabile le perplessità del virologo napoletano sulla utilità della mascherina, come ha spiegato lo scorso 27 luglio con dovizia di dettagli alla discussa conferenza “Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti”, organizzata al Senato da Vittorio Sgarbi e dal leghista Armando Siri: “Studi hanno mostrato come il contagio non avviene all’esterno e in luoghi chiusi con ventilazione, ma può avvenire se c’è un deposito sulle superfici dove però, come confermato dall’università di Oxford a fine maggio, il virus non sopravvive più di 6-7 minuti ai raggi ultravioletti. Questo – ha sottolineato – diventa importante per tutte le asserzioni sulle famose mascherine. Il loro uso va rivisto soprattutto in vista della prossima apertura delle scuole a settembre, considerando che a maggio erano aperte in Danimarca e Austria e in Svezia non le hanno mai chiuse.Inizialmente qui le mascherine andavano portate esclusivamente da soggetti contagiati e da operatori sanitari”.

I toni soft di Tarro sulle mascherine, a dispetto dei numeri preoccupanti sugli ultimi contagi in Italia, si sono inaspriti proprio oggi su Twitter, dove, taggando Vittorio Sgarbi, lo psichiatra Alessandro Meluzzi, il suo avvocato Carlo Taormina e il filosofo Paolo Becchi, ha cinguettato tra gli applausi dei negazionisti del covid: “Le mascherine all‘aperto non servono a niente e d‘estate col caldo sono addirittura nocive per la salute. Con la paura di morire stanno togliendo persino ai giovani la gioia di vivere. Un danno enorme per le generazioni future”.