Società

Discoteche chiuse: mossa necessaria. Ma per non vanificare tutto servono i controlli rigidi

di Daniele Bartocci

La movida “selvaggia” provoca la chiusura delle discoteche. Il governo ha deciso di sospendere (almeno fino al 7 settembre) tutte le attività che hanno luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimiliati, sia all’aperto che allo chiuso. Il tutto senza possibilità di deroghe regionali, ciò fa pensare che avvocati, giudici e tribunali avranno un grosso lavoro da compiere anche sotto l’ombrellone estivo.

Miliardi di fatturato a rischio per le attività da ballo, una drammatica performance per il tutto il settore. A salvarsi saranno probabilmente soltanto i locali che possono contare al proprio interno di bar e ristoranti, nel rispetto di tutte le misure anti Covid. Ma è tutto ancora in alto mare, nel caos generale si fa fatica a comprendere con chiarezze le varie misure governative.

A pensare che alcuni giovani avevano prenotato le loro vacanze proprio dopo Ferragosto, per fare “baldoria”, magari per festeggiare l’esame del quinto superiore o il loro diciottesimo compleanno. E invece hanno trovato una brutta sorpresa, i loro piani sono saltati dall’oggi al domani, all’improvviso, come un fantasma che sbuca in un amen da dietro l’angolo.

Ragione o torto, alcuni ragazzini avranno pensato in coro: “Se lo sapevamo prima non saremmo partiti e non avremmo compiuto la spesa del soggiorno. E ora chi ci rimborsa, ora come ci divertiamo…”. Altro che affollamenti, musica e movida “selvaggia”. Di certo le nuove generazioni, in particolar modo, ci hanno messo del loro nei locali da ballo, non indossando mascherine e provocando indomiti affollamenti che non sono passati inosservati.

Anzi, alcuni locali e alcuni giovani si sono divertiti a scattare e postare foto su Facebook e Instagram, con un comportamento per così dire autolesionistico, che il governo con non troppe difficoltà è riuscito subito a bloccare e condannare. Si cambia stile di vita, sarà un fine agosto all’insegno della quiete. Quella quiete che arriva sempre dopo la tempesta.

La salute viene prima di tutto, è questo lo slogan del governo che punta a riaprire in totale sicurezza le scuole a settembre. Impresa ardua, ma non impossibile. E ora mascherine dalle ore 18 alle ore 6 del mattino, su tutto il territorio nazionale, con la mission di contenere il più possibile questo maledetto virus che continua purtroppo a colpire senza pietà.

Adesso servono, però, controlli rigidi e severi, altrimenti tornerà tutto come prima. Serviranno anche gli aiuti, promessi dal governo, a fondo perduto alle attività che hanno subito gravi perdite o che non hanno addirittura più aperto a causa del Covid-19. Sarà davvero così? Ai posteri l’ardua sentenza.

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