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Sant’Anna di Stazzema, Mattarella ricorda l’eccidio di 76 anni fa: “Non ignorare rigurgiti di intolleranza, odio razziale e fanatismo”

Il 12 agosto 1944 la strage compiuta dai nazisti che uccisero centinaia di civili. Il messaggio del presidente della Repubblica: "Non va dimenticato che quanti sottovalutano la violenza, alla fine se ne rendono complici". Per questo "la memoria degli eventi più tragici e dolorosi della nostra storia costituisce un richiamo incessante per le coscienze"

Il 12 agosto di 76 anni Stazzema divenne “teatro dell’oltraggio più disumano: l’eccidio di centinaia e centinaia di civili inermi, soprattutto donne, bambini, anziani, rifugiati”. Per questo quello di oggi è un “giorno di raccoglimento e di memoria per la Repubblica”, un monito che deve servire anche a non ignorare “rigurgiti di intolleranza, di odio razziale, di fanatismo che pure si manifestano nelle nostre società e nel mondo, a volte attraverso strumenti moderni e modalità inedite”. Sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio scritto in occasione del 76esimo anniversario della strage nazista di Sant’Anna di Stazzema, l’eccidio compiuto dagli uomini delle Ss che uccisero centinaia di civili con l’obiettivo di distruggere il Paese e sterminare la popolazione: ci furono 560 corpi trucidati dalle mitragliatrici e poi divorati dalle fiamme.”Non va mai dimenticato che la volontà di potenza può spingersi fino a produrre un’ideologia di annientamento di chi è diverso, estraneo, visto come potenzialmente nemico”, scrive Mattarella. “Non va dimenticato che quanti sottovalutano la violenza, alla fine se ne rendono complici“, aggiunge il capo dello Stato. Per questo “la memoria degli eventi più tragici e dolorosi della nostra storia costituisce un richiamo incessante per le coscienze”.

Quella compiuta a Sant’Anna di Stazzema nel 1944 “fu una delle stragi più efferate compiute nel nostro Paese durante l’occupazione nazista per i numeri spaventosi del massacro, per la crudeltà con cui gli uomini delle SS si accanirono sui corpi privi di vita, per lo scempio del rogo nella piazza di Sant’Anna”, afferma il presidente della Repubblica, sottolineando che “un forte, indissolubile sentimento di solidarietà ci unisce ai sopravvissuti, ai familiari di chi è stato ucciso senza pietà, ai cittadini di Stazzema che hanno ricostruito la comunità, sopportando il dolore e conservando il ricordo”. “Una delle stragi più atroci della nostra storia. Tramandare la memoria alle nuove generazioni è un dovere cui nessuno deve sottrarsi, nel rispetto di chi ha sofferto e in difesa dei valori di libertà, pace e democrazia che abbiamo conquistato ripudiando la guerra e la violenza”, ha dichiarato la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Anche il presidente della Camera,Roberto Fico, ha rivolto un messaggio a Stazzema: “Le Istituzioni non possono lasciar calare nell’oblio un dramma come quello vissuto dalla vostra comunità, perché un Paese che non si impegnasse fino in fondo nel rimuovere ogni zona grigia del proprio vissuto finirebbe per negare una parte cruciale della propria identità storica e morale e per vanificare il senso pieno della democrazia”. “Il passato non deve tornare, nemmeno in forme moderne”, ha affermato il ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, ai microfoni di Rainews24, ricalcando le parole del presidente Mattarella durante la sua partecipazione alla manifestazione per il 76esimo anniversario.

Il messaggio di Mattarella
“Sulla base di quei valori di umanità che i nazisti e i fascisti loro collaboratori volevano annientare – evidenzia il capo dello Stato – è stata conquistata la Liberazione e costruita la democrazia. Per questo, Sant’Anna di Stazzema è divenuta al tempo stesso un sacrario e un simbolo della nostra vita civile, dei diritti inviolabili della persona, del senso di giustizia a cui nessuna società deve rinunciare e che la Costituzione repubblicana ci indica come impegno collettivo costante”. “Non vanno ignorati – scrive quindi Mattarella – rigurgiti di intolleranza, di odio razziale, di fanatismo che pure si manifestano nelle nostre società e nel mondo, a volte attraverso strumenti moderni e modalità inedite. La memoria degli eventi più tragici e dolorosi della nostra storia costituisce un richiamo incessante per le coscienze”.

“Particolare gratitudine sentiamo verso coloro che, a Stazzema, hanno tratto dalle loro indicibili sofferenze la forza di testimoniare, di farsi portavoce di solidarietà, di libertà, di pace, di uguaglianza tra gli uomini. Grazie ai sopravvissuti e ai cittadini di Sant’Anna, quel luogo profanato dalla violenza più crudele è diventato una pietra angolare dell’Europa e dei suoi ideali di civiltà”. Infine, conclude Mattarella, “anche le onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania, recentemente conferite a Enrico Pieri e Enio Mancini, sono un prezioso segno di speranza che rende più forti le comuni basi morali e culturali del nostro Continente”.