Società

Porrajmos, come ogni anno racconto a mio figlio cosa è successo. E gli insegno che il 2 agosto non finisce mai

Oggi ho un groppo in gola, un boccone amaro, ennesimo, che proprio non riesce a scendere giù, a farsi digerire. Oggi, io faccio fatica a guardare mio figlio. Lo guardo, e il groppo si fa duro, soffoca, fa male, gratta e lacera. Oggi, come ogni anno cerco di raccontargli perché andiamo in un campo, a visitare un monumento al Porrajmos, cosa è successo il 2 agosto del 1944, quando gli ultimi 4000 rom e sinti, donne vecchi e bambini, sono stati bruciati in una notte nei forni di Auschwitz-Birkenau.

Cerco di spiegare a un bambino di 11 anni perché è esistito Auschwitz, perché ci hanno odiato tanto, perché hanno ucciso più di mezzo milione di noi. “È successo tanto tempo fa, mamma, non essere triste. Adesso non può più succedere!” È vero, gli dico. Poi lo guardo, è un bellissimo bambino, sensibile e intelligente. Si considera mezzo rom e mezzo italiano, e anche un po’ serbo perché la mia famiglia vive in Serbia.

L’altro giorno ha digitato il mio nome su Google e il primo articolo che ha visto era intitolato: “Aggredito il marito di Dijana Pavlovic perché marito di una zingara”. Ha fatto solo poche domande sul fatto, poi ha cambiato argomento. Oggi, 2 agosto del 2020, nella giornata nella quale ricordiamo mezzo milione di rom e sinti morti per antiziganismo, per razzismo, se mio figlio facesse ricerca su Google, scrivendo “bambini rom”, leggerebbe: “Consigliera leghista paragona bimbi rom a animaletti”. “I bambini rom sono un po’ come animaletti, che alzano la gamba e fanno pipì sotto un albero, strisciano per terra e si tirano la roba da mangiare”.

Questo ha detto Cristina Taccini, vicepresidente del consiglio comunale di San Giuliano Terme (PI) durante una seduta del consiglio, in perfetta continuità con l’ideologia che ha creato i campi di sterminio. E non è successo niente. Se invece il presidente del consiglio comunale avesse detto questa frase sui bambini ebrei – tanto più se pochi giorni prima del 27 Gennaio – se ne parlerebbe per giorni nelle più importanti trasmissioni televisive, i politici di sinistra e di destra avrebbero fatto a gara per stigmatizzare e condannare, il presidente del consiglio avrebbe fatto un gesto simbolico con la comunità ebraica e il presidente della repubblica sarebbe intervenuto per ricordare le conseguenze storiche dell’antisemitismo e la nostra costituzione democratica, antirazzista e antifascista.

Invece pochi consiglieri locali hanno alzato la voce, pochi giornali locali hanno riportato la notizia. Circa 60 mila “zingarelli animaletti” e i loro genitori abbozzeranno, ingoieranno per l’ennesima volta mentre ricordano in silenzio i propri antenati, intimamente, tra di noi, senza troppo chiasso e con qualche rappresentante istituzionale che dirà qualche parola di circostanza, ma senza esporsi troppo, perché non bisogna mai mostrarsi “amico degli zingari”. Fa perdere voti!

Certo, noi, con i nostri urli afoni cercheremo di dire e di spiegare, denunceremo anche la consigliera fascista per istigazione all’odio razziale, e come spesso è accaduto, vinceremo dopo qualche anno. Tutto nel silenzio delle istituzioni italiane che si ostinano a ignorare il livello dell’antiziganismo in Italia, che si rifiutano di riconoscerci la dignità di esseri umani e lo status di minoranza storico-linguistica, che si rifiutano di riconoscere formalmente il nostro genocidio, il Porrajmos, e si rifiutano a riconoscere che l’Italia fascista ha deportato Rom e Sinti durante la seconda guerra mondiale, li ha internati nei campi italiani e non ha mai risarcito moralmente la nostra minoranza, ed è per questo che oggi ogni politico di destra che fa la pipì sulla Costituzione italiana si può permettere di offendere e dichiarare animali le nostre bambine e i nostri bambini. Io so che insegnerò a mio figlio che il 2 agosto non finisce mai.