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Turchia sospende ricerche di gas nell’Egeo: per la Grecia erano attività “illegali”. Ankara: “Ma non eravamo sull’orlo della guerra”

La Grecia ha accolto con sollievo la decisione di Erdogan, anche se il portavoce del governo insiste sulla delimitazione delle zone marittime. E Ankara auspica che "si compiano attività congiunte anche nelle zone contese"

Dopo giorni di tensione, dove anche la Cancelliera Angela Merkel era intervenuta per mediare tra Grecia e Turchia, Ankara ha annunciato la sospensione delle esplorazioni energetiche per possibili nuove trivellazioni nell’Egeo sudorientale. Le navi turche avevano iniziato ad addentrarsi in territorio greco, in un’area contesa con Atene al largo dell’isola greca di Kastellorizo. La decisione dello stop è stata accolta favorevolmente dal governo ellenico: il portavoce Stelios Petsas ha descritto l’ultima missione di ricerca come “illegale”, ma ha aggiunto che spera che i due Paesi possano avere colloqui significativi. “Vogliamo avere canali di comunicazione aperti con la Turchia e discutere la questione che affligge le due parti ormai da molti decenni: la delimitazione delle zone marittime. Questo è il problema – ha dichiarato – che ovviamente ha bisogno di un quadro adeguato per essere superato”.

Ibrahim Kalin, portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato alla Cnn turca che le attività saranno sospese “per un po’ di tempo”. “Il nostro presidente ha detto: ‘Mentre i negoziati proseguono, siamo costruttivi'”, ha spiegato Kalin, assicurando che Ankara è pronta a “discutere con la Grecia senza condizioni”. Il portavoce di Erdogan ha poi aggiunto che Atene “è un nostro importante vicino”, auspicando che “si compiano attività congiunte anche nelle zone contese“.

Ma Kalin ha anche voluto tranquillizzare rispetto alle preoccupazioni sollevate dalla “stampa tedesca” secondo cui, con l’avanzata delle navi turche, si era giunti “sull’orlo della guerra” e ha sottolineato che “Merkel ha avuto un ruolo costruttivo” nella de-escalation. “Risolviamo le nostre questioni bilaterali” con la Grecia “in modo bilaterale – ha concluso Kalin -. Non si possono ottenere risultati utilizzando come strumento di pressione il fatto di essere un membro dell’Ue”, ha detto in riferimento anche alle minacce di sanzioni ad Ankara giunte dal presidente francese Emmanuel Macron.