Trash-Chic

Capri al tempo del Covid. Sarà un’estate rovente. E non solo per le alte temperature

Guido Lembo, l’ugola caprese che ha fatto ballare tarantelle alle celeb di ogni età , lancia con “ Anema e core” il suo messaggio: “ Siamo aperti tutti i giorni, anche per un solo cliente”. Cercasi straniero. E c’è già chi ne approfitta...

Io “lombarda” in trasferta al sud. Chi mi evita. Chi mormoreggia: “Shhhhhh, non dirlo troppo in giro”. Chi mi abbraccia (pochi). Se poi cerco di tranquillizzarli: “Sono stata incoronata e tamponata. Ho uno scudo di anticorpi da immunizzare un reggimento”. Leggo sgomento nei loro sguardi: “Potresti ancora essere una potenziale untrice”.

Primo week end caprese. Molo Beverello, spazi ridotti a causa del cantiere, assembramenti e code. Sembra un sabato qualsiasi, come se non ci fosse mai stata l’emergenza Covid. Negli aliscafi nessuno rispetta la regola dei posti alternati. Ognuno si siede dove trova posto. L’ira funesta del sindaco di Capri: “Intollerabili e indisciplinati (noi viaggiatori)”. Nella funicolare che porta in piazzetta obbligo di mascherina (meno male). Dal fruttivendolo di via delle Botteghe chi non la indossa rischia 400 euro di multa, 700 per l’esercente.
Il ritorno alla normalità sarebbe piuttosto facile. Ma solo a parole.

Si sapeva già che quest’anno gli stranieri arrivano con il contagocce. Dagli Stati Uniti ancora fermi i voli con l’Europa e, come ultima batosta, quasi un milione di inglesi rinunceranno alle vacanze in Campania. Se ne parla a settembre. Secondo la classifica di Worldometers gli Usa sono ancora al primo posto, non lontani dai tre milioni di casi. E’ un campionato all’incontrario. L’Inghilterra non riesce a scendere al di sotto del quinto posto. L’Italia faticosamente dalla pole position indietreggia: settimana scorsa era al settimo posto, oggi al nono.

Con questi numeri istituzioni capresi come il Quisisana, l’Hotel la Palma e la Canzone del Mare rimangono chiusi.
Il Quisisana, l’albergo più amato dagli americani, forse, aprirà. L’imprenditore fashion Roberto Russo apre le sue boutique, e dimostra più coraggio delle grandi griffe, le loro vetrine scintillanti di via Camerelle, hanno le saracinesche sbarrate.

Guido Lembo, l’ugola caprese che ha fatto ballare tarantelle alle celeb di ogni età, è seduto su un simil trono in plastica arancione e lancia da “Anema ‘e core” il suo messaggio di positività: “Siamo aperti tutti i giorni, anche solo per un cliente”. Felicità del duo Albano/Romina è l’ inno di quest’estate e la dedica al figlio Gianluigi, anche lui vocazione irresistibile chansonnier, e auguri per i suoi 42 o 43 anni ( fa finta di non ricordarsi): “Sarà un’estate diversa, ma non per questo meno bella delle altre”. Intanto si canta, si balla e si fa ‘a mossa “mascherati”, tutto rigorosamente a distanza di sicurezza.
Gianluca Isaia che ha lanciato nel mondo il made in Naples apre il suo atelier e lancia la moda della pochette/mascherina setosa. Si infila nel taschino e, socially correct, la si indossa come si entra in un posto pubblico.

Cercasi straniero: Il Capri Palace Jumeirah di Anacapri è il primo cinquestelle di lusso a scommettere sulla riapertura. Ermanno Zanini, direttore generale, fa un primo bilancio: “Le prenotazioni per il momento sono al 50%. Solitamente siamo fully booked di anno in anno. Ma che bello vedere tanti italiani da noi il primo finesettimana di riapertura. C’erano anche una coppia di olandesi, francesi e dell’Arabia Saudita”. Apperò.

Anche Alessandro Arbace non ha avuto dubbi: aprire il suo Pulalli, il ristorante più charmoso dell’isola con terrazza sospesa tra la piazzetta e il campanile e un risotto servito dentro il guscio di limone: “La presenza degli stranieri si è ridotta a un misero 1% ma resistiamo”. Gli sorrido, portando quattro stranieri sull’isola. ho alzato la percentuale. Li presento: Brigitta Notz, austriaca e socialite, Cedric Notz, ex campione olimpionico svizzero, Andrea Brodin, bella, bionda e influencer, sarebbe la Chiara Ferragni della Svezia ( senza Fedez ) e la paffutella Isabella.

Il disastro d’immagine fa più danni del disastro economico. Consiglio loro la Fontelina, all’ombra dei Faraglioni. Per poi pentirmene. Sono in quattro, compresa la bambina di 4 anni. Ombrellone e lettino, tre piatti di pasta, compreso uno in bianco per la bambina. Conto 400 euro. Con ricevuta fiscale. Apperò.
Li raggiungo alle quattro e mezza del pomeriggio per un tuffo a mare, uno splash and go. Si avvicina il bagnino e mi chiede 30 euro. Vado alla spiaggia libera che è un spuntone di roccia inagibile, rinuncio al bagno.

Le emergenze creano una gerarchia di priorità. Tra queste: come recuperare due mesi di lockdown e presentare ai primi avventori un conto più salato dell’acqua di mare. Andrà tutto bene. Ma non è detto che tutti saremo migliori di prima.

Pagina Facebook di Januaria Piromallo