Economia

Dl Rilancio, ok ai risparmi privati nel patrimonio di Cdp per gli aiuti alle imprese. Prorogato il blocco degli sfratti

La commissione Bilancio della Camera sta votando gli emendamenti. Saranno stabilizzati medici e infermieri precari in prima linea durante il Covid. Vicini gli accordi su incentivi all'acquisto di auto Euro 6, scuole paritarie (le risorse dovrebbero raddoppiare) e allargamento dell'ecobonus. Credito d'imposta sugli affitti anche per le grandi imprese commerciali. Lega esulta per i "premi da 2mila euro ai sanitari", ma sono a discrezione delle Regioni e a valere su risorse già stanziate

Anche i risparmi privati potranno alimentare il Patrimonio destinato di Cdp, istituito per aiutare le grandi imprese dopo la crisi del Covid. Obiettivo dell’emendamento di Forza Italia al decreto Rilancio, riformulato e approvato dalla commissione Bilancio della Camera, è che i cittadini possano “investire a sostegno dell’economia reale” godendo di benefici fiscali. Per Sestino Giacomoni, presidente della Commissione di vigilanza su Cassa Depositi e Prestiti, “il Parlamento ha posto le basi per la nascita di un fondo sovrano italiano“. Sono passati anche emendamenti di Pd e Leu che vincolano l’utilizzo del Patrimonio destinato alle priorità definite nel Piano Nazionale di Riforme (Pnr) e impongono il passaggio nelle commissioni competenti del decreto del Mef con i requisiti di accesso e criteri degli interventi.

Tra le altre novità entrate nel decreto, che dovrebbe approdare in aula venerdì, ci sono le selezioni per stabilizzare medici, infermieri e operatori sanitari che hanno combattuto in prima fila durante l’emergenza, la nascita di una rete territoriale di laboratori per la diagnosi del Covid e la proroga fino a fine anno del blocco degli sfratti, tra gli strali di Confedilizia (“da irresponsabili”).

Ci sono poi l’aumento da 140 a 160 milioni del Fondo per il sostegno alle locazioni per gli studenti universitari con Isee fino a 15mila euro, lo stanziamento aggiuntivo da 10 milioni per il fondo di prevenzione del fenomeno dell’usura, 5 milioni a fondo perduto per il settore del tessile, moda e accessori made in Italy e altri 5 per il settore delle feste e dell’intrattenimento. Ok anche all’emendamento Pd che estende la platea di beneficiari del credito d’imposta per i canoni di locazione (ma limitato al 20%) alle grandi imprese commerciali.

Sembrano vicini, poi, accordi trasversali sulle scuole paritarie (le risorse dovrebbero raddoppiare, quindi verrebbero stanziati altri 150 milioni) e sull’allargamento dell’ecobonus ai lavori fatturati anche nel 2022 per le sole case di edilizia popolare. In più è praticamente raggiunto quello in maggioranza sugli incentivi per l’acquisto delle auto Euro 6. Pare caduto il veto del Movimento 5 Stelle sugli aiuti alle vetture a benzina e gasolio. Lo stallo sarebbe stato superato andando incontro alla richiesta dei pentastellati di rafforzare i bonus per le elettriche e le ibride e incentivare la rottamazione di vecchi modelli. La spinta alla riduzione dello stock di Euro 6, che comprende anche vetture a benzina e gasolio, trova favorevole l’opposizione.

L’emendamento originale di Pd, Iv e Leu prevedeva che ci fosse un contributo statale fino a 2mila euro, raddoppiato dal concessionario. Ma c’è il nodo coperture: in base ad alcune stime, la misura potrebbe costare la metà degli 800 milioni a disposizione per il complesso delle modifiche al Dl. E’ quindi possibile che slitti e se ne riparli con il decreto che il ministro del Tesoro Roberto Gualtieri ha annunciato per metà luglio, dopo il nuovo scostamento di bilancio da 10-20 miliardi di euro.

Lunedì mattina la Lega ha vantato di aver ottenuto via libera a un emendamento che prevede bonus fino a 2mila euro per i sanitari che siano stati in prima linea durante l’emergenza covid, ma il premio è a discrezione delle Regioni e province autonome e a valere su risorse già stanziate dal decreto per “la remunerazione delle prestazioni correlate alle particolari condizioni di lavoro del personale dipendente delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale”. I 2mila euro massimi sono al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali e degli oneri fiscali a carico del dipendente.