Capitoli

  1. Conservanti, coloranti e aromatizzanti: ecco tutti i pericoli per la salute. Lo studio della Sorbona: “Aumentano il rischio di cancro”
  2. Che cosa sono
  3. Coloranti
  4. Conservanti
  5. Antiossidanti e regolatori di acidità
  6. Emulsionanti e addensanti
  7. Esaltatori di sapidità
  8. Edulcoranti artificiali
  9. Vademecum per un acquisto consapevole
Attualità

Conservanti, coloranti e aromatizzanti: ecco tutti i pericoli per la salute. Lo studio della Sorbona: “Aumentano il rischio di cancro”

Zuppe pronte, cibi in scatola e tutti gli alimenti che permettono un acquisto ultrarapido sono senza dubbio comodi, hanno scadenze lunghe e in cucina si preparano velocemente. Ma attenzione, per quanto siano gustosi e semplici da cucinare, questi prodotti hanno un bell’inconveniente: quello di contenere additivi alimentari come coloranti, conservanti, addensanti, dolcificanti, aromatizzanti. Si tratta di sostanze che sono impiegate per la loro conservazione o per il miglioramento del gusto. Ma gli esperti dell’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ci dicono che gli additivi possono avere effetti collaterali sulla salute e perciò sarebbe meglio imparare a conoscerli e individuare i potenziali rischi che potrebbero determinare, soprattutto se si dovesse superare la Dose massima giornaliera (Dga).

Per esempio, uno studio della Sorbona di Parigi ha affermato che esiste il rischio di incorrere in neoplasie. La ricerca ha esaminato circa 105mila adulti messi sotto la lente per le loro abitudini alimentari, registrando il loro consumo abituale di circa 3.300 differenti tipi di cibo. Lo studio prospettico, pubblicato su British Medical Journal, ha messo sotto accusa i cibi industriali troppo elaborati. I risultati della ricerca, pur se di tipo osservazionale (i ricercatori osservano semplicemente ciò che si verifica, senza poter spiegare il meccanismo alla base del fenomeno), rivelano che un aumento del 10% del consumo di cibi molto lavorati registra un incremento del 12% del rischio di ammalarsi di tumore in generale, e dell’11% di cancro della mammella. “Ma attenzione, non bisogna esagerare e pensare che se mangiamo un cracker automaticamente saremo colpiti dal cancro, ma un messaggio lo studio ce lo invia. Quale? Di pensare al modello dietetico complessivo, più che a un singolo ingrediente, e allo stile di vita”, ha commentato lo studio Marji McCullough, direttore di epidemia nutrizionale all’American Cancer Society.

D’altra parte, se consideriamo che – fatto salvo il periodo di lockdown – in molti stanno tutto il giorno fuori casa e mangiano dove capita, senza sapere l’origine di ciò che mettono nel piatto, il pericolo di assumere tanti additivi non è poi così peregrino.