Cronaca

Silvia Romano agli amici: “Non arrabbiatevi per difendermi, il peggio è passato. Sapevo che avreste guardato il mio sorriso e gioito con me”

Dopo giorni di tensioni e dopo che il deputato leghista Pagano ha usato la Camera per insultarla definendola "neoterrorista", la cooperante 24enne liberata dopo un anno e mezzo di prigionia in Africa ha deciso di rompere il silenzio scrivendo un post sulla sua pagina privata di Facebook: "Non vedevo l’ora di scendere da quell'aereo perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita"

“A tutti gli amici e le amiche che mi sono stati vicini con il cuore in questo lungo tempo: grazie grazie grazie“. Inizia così il post su Facebook, visibile solo agli amici, con cui Silvia Romano ha deciso di rompere il silenzio delle ultime ore: un messaggio di ringraziamenti per chi è stato vicino a lei e alla sua famiglia, ma anche un tentativo di allentare la tensione sul suo ritorno a casa. La cooperante 24enne infatti, rapita in Kenya e liberata sabato scorso dopo un anno e mezzo di prigionia, è da giorni oggetto di attacchi politici e non solo. “Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi”, scrive. “Il peggio è passato”. Non solo infatti la procura di Milano ha aperto un’inchiesta per le minacce ricevute in queste ore da Silvia Romano, ma solo ieri il deputato leghista Pagano ha usato la Camera per insultarla chiamandola “neoterrorista”.

Silvia Romano scrive innanzitutto per ringraziare chi è stato al fianco della sua famiglia nei suoi 18 mesi di prigionia: “Grazie anche a chi non era un amico, ma un conoscente o uno sconosciuto e mi ha dedicato un pensiero. A tutti coloro che hanno supportato i miei genitori e mia sorella in modo così speciale e inaspettato: scoprire quanto affetto gli avete dimostrato per me è stato ed è solo motivo di gioia, sono stati forti anche grazie a voi e io sono immensamente grata per questo”.

La cooperante continua parlando del suo ritorno e dell’arrivo all’aeroporto di Ciampino accolta dalle autorità e dalla famiglia: “Non vedevo l’ora di scendere da quell’aereo perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire ancora il loro calore e dirgli quanto le amassi, nonostante il mio vestito”. Proprio il suo vestito e la conversione all’Islam che lei stessa ha rivelato agli investigatori, sono stati oggetto di discussioni negli ultimi giorni. “Sentivo che loro e voi avreste guardato il mio sorriso e avreste gioito insieme a me perché alla fine io sono viva e sono qui”. Un’espressione, quella usata da Silvia Romano, che è riuscita a girare in chiave positiva gli occhi puntati e i giudizi ricevuti a partire dal suo atterraggio in aeroporto: “Sono felice”, ha continuato, “perché ho ritrovato i miei cari ancora in piedi, grazie a Dio, nonostante il loro grande dolore. Perché ho ritrovato voi tutti pronti ad abbracciarmi”.

Quindi, Silvia Romano chiude il post rivolgendosi ancora agli amici e alle persone vicine chiedendo di “non arrabbiarsi” per gli attacchi personali che sta subendo, ma di “godere insieme” della felicità per il suo rientro: “Io ho sempre seguito il cuore e quello non tradirà mai. Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi il peggio per me è passato. Godiamoci questo momento insieme. Vi abbraccio tutti virtualmente forte e spero di farlo presto anche dal vivo. Vi voglio bene”.