Economia

Coronavirus, Standard & Poor’s conferma il rating BBB per l’Italia con outlook negativo

Scongiurato il rischio di un downgrade che avrebbe portato la valutazione sul merito di credito del Paese a un solo gradino dal livello junk (spazzatura). L'agenzia ha comunque anticipato la possibilità di un taglio al giudizio se il rapporto debito/Pil non riuscisse a tornare su un chiaro percorso discendente nei prossimi 3 anni. Le stime: deficit al 6,3% del pil, debito pubblico al 153% del Pil

Nessun downgrade: Standard & Poor’s conferma il rating BBB per l’Italia, con outlook che resta negativo. Come atteso e come messo in evidenza da un’altra agenzia di rating, Moody’s, il merito di credito dell’Italia dipende da una tempestiva ripresa e da un credibile piano di bilancio dopo lo shock del coronavirus. Al momento quindi non si è deciso di tagliare il rating italiano, che in tal caso si sarebbe avvicinato a un solo gradino dal livello ‘junk‘, spazzatura, che si ha con valutazioni da BB in giù.

S&P mantiene il suo giudizio sull’Italia grazie in parte al sostegno della Bce che, con i programmi esistenti e quelli introdotti ad hoc per la pandemia, consentirà all’Italia di “rifinanziare il suo debito a tassi di interesse reali intorno allo 0%“. Il virus e le conseguenti chiusure decise causeranno una contrazione dell’economia italiana del 9,9% quest’anno con un rimbalzo nel 2021 quando il pil è atteso crescere del 6,4%, afferma S&P. “Per mitigare le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria, le autorità italiane hanno lanciato stimoli di bilancio per l’1,5% del pil e offerto garanzie per le piccole e medie imprese e gli esportatori per il 25% del pil”. aggiunge l’agenzia di rating. “Queste misure, in tandem con i pre-esistenti stabilizzatori automatici, spingeranno il deficit al 6,3% del pil quest’anno, con un aumento del debito pubblico vicino al 153% alla fine del 2020″, osserva l’agenzia di rating, mettendo in evidenza come la “diversificata economia italiana” e il basso livello di indebitamento privato, “il più basso nel G7“, bilanci in parte il peso dell’elevato debito pubblico sull’affidabilità creditizia del paese. Le previsioni messe nero su bianco nel Documento di economia e finanza varato dal consiglio dei ministri prevedono invece un deficit che schizza al 10,4% del pil e un debito al 155% del prodotto interno lordo.

ha comunque anticipato la possibilità di un taglio al giudizio se il rapporto debito/Pil non riuscisse a tornare su un chiaro percorso discendente nei prossimi 3 anni o in caso di deterioramento del mercato quanto alle condizioni di finanziamento. Le valutazioni sull’Italia delle altre maggiori agenzie di rating vedono Moody’s assegnare un rating Baa3, solo un gradino sopra il livello spazzatura, mentre Fitch assegna un BBB come S&P, sempre con outlook negativo. Anche se la pandemia causerà un “severo shock economico quest’anno, la solidità creditizia dell’Italia dovrebbe restare pressoché invariata data la natura temporanea del rallentamento”, aveva sottolineato Moody’s, che si esprimerà sull’Italia il prossimo 8 maggio.

Ma restava apprensione per il rischio, scongiurato, di un declassamento da parte di Standard & Poor’s. A testimoniarlo anche l’andamento dello Spread Btp-Bund negli ultimi giorni, nonostante la Bce abbia annunciato che fino al settembre 2021 accetterà, come garanzia a fronte della liquidità fornita alle banche, titoli che a seguito di un downgrade non avessero più il rating d’investimento, fino ad oggi prerequisito essenziale.