Società

Coronavirus, dopo l’emergenza si rischia una marea di sfratti: urge un contributo all’affitto

Partito l’appello al governo, lanciato da Unione Inquilini, Link Coordinamento Universitario, Rete della Conoscenza, Pensare Urbano, per chiedere un contributo all’affitto straordinario. Sì, perché dopo l’emergenza sanitaria e #iorestoacasa bisognerà arginare l’emorragia di morosità che investirà gli inquilini a seguito del fermo lavorativo di questo periodo.

Per questo dobbiamo adottare una misura eccezionale, un fondo con erogazione immediata per il contributo affitto che permetta di coprire le spese degli inquilini e di tutte le categorie, evitando episodi di morosità. Dobbiamo superare i bandi comunali e procedere, in base ai requisiti, all’erogazione direttamente sull’Iban del locatore. Una misura che possa salvare le 3,2 milioni di famiglie italiane, lavoratori precari e studenti che vivono in affitto e che oggi sono impossibilitati a pagare. È necessario evitare l’incremento della morosità sia per gli inquilini, sia che ai proprietari ai quali verrebbe meno un reddito che per alcuni è importante e rappresenta in questo momento una delle poche fonti di guadagno.

Se pensiamo ai dati sugli sfratti 2018 forniti dal Ministero dell’Interno, in una situazione di “normalità”, che registrava 56.000 sentenze di sfratto emesse a livello nazionale e oltre 30.000 sfratti eseguiti con forza pubblica, possiamo stimare che le sentenze di sfratto potrebbero aumentare in maniera esponenziale di almeno il 50%. Quindi ulteriori 25mila famiglie nel 2020 potrebbero ritrovarsi senza casa.

L’appello è rivolto a associazioni, realtà sociali, organizzazioni, collettivi, sindacati, associazioni e reti di proprietari, amministratori locali, sindaci, gruppi consiliari e parlamentari ad aderire al nostro appello, per chiedere al governo di attivare un fondo per il contributo affitto straordinario rivolto a tutte e tutti!

Per aderire scrivere a emergenzacasacovid19@gmail.com. L’appello e la lista dei firmatari in aggiornamento