Economia

Coronavirus, Borse europee volatili: Milano la peggiore, perde l’1,5%. Spread torna sotto 180

L'impatto dell'epidemia ha iniziato a farsi sentire sul settore bancario. Dallo scoppio dell’emergenza, gli istituti italiani hanno perso in meda il 14% del loro valore, quelle dell’area euro il 15%, calcola Goldman Sachs in un report. A Piazza Affari, in particolare, hanno azzerato i guadagni di un mese e sono il comparto più colpito dalle vendite insieme al lusso e al risparmio gestito

Nuova seduta negativa per Piazza Affari, che ha però contenuto le perdite a -1,5% dopo una giornata che ha visto il listino cedere oltre il 3%. Il peso del coronavirus ha iniziato a farsi sentire sul settore bancario. Dallo scoppio dell’emergenza sanitaria, le banche italiane hanno perso in Borsa in meda il 14% del loro valore, quelle dell’area euro il 15%, calcola Goldman Sachs in un report. A Piazza Affari, in particolare, hanno azzerato i guadagni di un mese e sono il comparto più colpito dalle vendite insieme al lusso e al risparmio gestito.

Gli scenari di recessione dell’Italia, già in stagnazione da alcuni trimestri, potrebbero compromettere ulteriormente i già risicati margini dell’attività bancaria, con lo stop agli investimenti dei privati e delle grandi e piccole imprese. Inoltre in una settimana lo spread tra Btp e Bund tedeschi è salito di oltre 50 punti base: da una media di 133 punti precedenti l’emergenza è arrivato lunedì fino a 185. I rendimenti del decennale sono saliti di gran lunga sopra il punto percentuale. A lungo andare, l’aumento dello spread può ridurre il valore dei titoli di Stato che gli istituti tengono nei loro portafogli di asset, erodendone il capitale. Secondo Moody’s, tuttavia, non è questo lo scenario più a breve termine. “È improbabile – sottolineano gli analisti dell’agenzia di rating – che l’impatto immediato sulle banche italiane dell’epidemia di coronavirus vada oltre l’inconveniente operativo”.

L’andamento delle altre borse del Vecchio continente è stato caratterizzato da una forte volatilità. Dopo aver tentanto il rimbalzo in apertura, in scia al rally delle Borse cinesi che hanno chiuso in forte recupero scommettendo sulle nuove mosse della Banca centrale cinese, i listini europei sono tornati tutti in territorio negativo nel corso della giornata – con Londra unica eccezione – appesantiti dagli ordini in vendita su banche e viaggi, ma anche sui titoli dell’auto e del settore tempo libero.

Intanto la Bank of England ha fatto sapere che farà tutti i passi necessari per proteggere la stabilità. Ma in uno scenario di choc congiunto alla domanda e all’offerta, con i consumi che scontano gli effetti psicologici del virus, e con i tassi già ai minimi, lo spazio di manovra delle banche centrali occidentali è limitato. Si guarda in compenso alla Commissione europea: oggi il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni ha garantito che l’Unione europea è “pronta a usare tutte le opzioni possibili”.

La scorsa settimana l’indice Euro stoxx 600, che raggruppa i principali titoli quotati sulle Borse del Vecchio continente, ha perso oltre il 12%, ricordando a molti operatori i crolli del 2008, l’anno della crisi generata dai mutui subprime Usa. Ma le vendite non sono arrivate solo sui mercati azionari: il petrolio nell’ultima seduta a New York è arrivato a perdere oltre il 7%, sotto ai 44 dollari al barile.