Politica

Coronavirus, le misure di restrizione sono drastiche ma necessarie. Ne ho parlato alla Camera

Sono intervenuto in Aula a Montecitorio per dire che le misure emanate dal governo, seppur drastiche e dolorose in termini di restrizioni della libertà personale, non sono eccessive ma necessarie: rappresentano la miglior risposta possibile per rallentare l’epidemia in corso di Covid-19.

Ci troviamo a dover fronteggiare insieme un nemico comune. I nostri concittadini nella cosiddetta “zona rossa” stanno mostrando collaborazione e responsabilità. Come ha affermato il prof. Walter Ricciardi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), ogni 100 persone malate 80 non presentano situazioni che richiedono attenzione, 15 hanno problemi seri che devono essere gestiti in ambito sanitario e il 5% ha bisogno di ospedalizzazione, mentre la percentuale di decessi è del 3%, in grande prevalenza di persone con età avanzata e con altre patologie pregresse.

Al momento non esiste ancora un vaccino, il quale non sarà disponibile prima di molti mesi, e non è stato ancora individuato con certezza un farmaco antivirale sicuramente efficace, anche se vi sono risultati preliminari molto promettenti.

Quello che invece funziona è l’isolamento in quarantena per i casi conclamati o sospetti. La dottoressa Zeng Yuan, delegata dell’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese, ha partecipato a un convegno alla Camera e ha spiegato che le drastiche misure messe in atto dal suo governo stanno funzionando. Ogni giorno vengono registrati meno contagi e meno decessi, rispetto a prima.
Il 99% dei casi mondiali rimane confinato all’interno di alcune zone della Cina e la maggior parte delle province cinesi non ha visto alcuna persona positiva al virus.

L’importanza di questi dati è notevole perché un’epidemia in una popolazione nella quale non è presente alcuna immunità naturale si propagherebbe in modo esponenziale e, grazie alle misure messe in atto, assistiamo addirittura a un decremento dei casi. Una commissione dell’Oms ha visitato le zone colpite della Cina e ha riconosciuto che queste azioni stanno efficacemente rallentando l’epidemia.

Anche in Germania un focolaio di 16 casi è stato spento ricorrendo alla quarantena. Il governo italiano ha quindi emanato un decreto sulla base di questi dati. Anche se nella maggior parte delle persone l’infezione da Covid-19 ha un decorso benigno. Il numero dei casi individuati in Italia dipende anche dal fatto che il nostro Paese sta eseguendo più tamponi di qualsiasi altra nazione europea: circa 10.000, di cui il 95% risultati negativi. La mortalità è comunque bassa e riguarda solo persone decedute non tanto a causa del coronavirus, ma perché la propria patologia pregressa è stata aggravata dal coronavirus.

Le misure di confinamento volontario sono importantissime, perché:

1) L’andamento dell’infezione da Covid-19 ha presumibilmente un andamento stagionale. Con l’arrivo della primavera è ragionevole sperare che la diffusione del virus rallenti da sola;

2) Ogni minuto guadagnato permette agli scienziati e ricercatori di mettere a punto una terapia antivirale efficace o un vaccino. Ma soprattutto:

3) Rallentando la diffusione del virus, non sovraccarichiamo inutilmente il sistema sanitario nazionale.

È bene ribadire che in numeri assoluti le persone che hanno contratto il virus sono solo poche centinaia su una popolazione di 60 milioni e la maggioranza presenta solo sintomi lievi. C’è un margine di sicurezza che permette di offrire le migliori cure alle persone più fragili e sappiamo che possiamo e dobbiamo mantenerlo.

Abbiamo il dovere morale di mettere in campo ogni azione per rallentare la diffusione del virus impiegando quelle misure che altrove si sono già mostrate efficaci. In questo decreto sono previste anche delle sanzioni, ma so che i cittadini dimostreranno grande senso di responsabilità rispettando autonomamente le disposizioni prescritte, come già avviene nelle zone di quarantena.

Come rappresentanti delle istituzioni dobbiamo essere una guida evitando di alimentare paure irrazionali, perché chi combatte in prima linea deve poter impiegare le sue energie per lottare contro il nemico che ha di fronte, piuttosto che per rispondere a sterili polemiche nelle retrovie.

Il nostro Paese all’estero è a volte dipinto come un po’ “pasticcione”. Ora però si sta indubbiamente agendo bene. Questo decreto contiene delle misure concrete per le imprese, per le famiglie e per tutelare le persone più deboli. Con il rispetto delle disposizioni, sono fiducioso che potremo uscirne fuori nel più breve tempo possibile, camminando tutti insieme fianco a fianco. Questa è l’Italia che ammiro. Questo è il mio Paese.