Televisione

Vincenzo Mollica, l’ultimo saluto al Tg1 prima della pensione: “Ho sempre considerato importanti le persone, non le loro casacche”

Dopo essersi preso l'abbraccio virtuale di tutto il pubblico del Festival di Sanremo 2020, l'ultimo della sua carriera concessogli dalla Rai in deroga con lo slittamento di un mese della sua pensione per esplicita richiesta di Fiorello e Amadeus, è arrivato per lui il momento di salutare amici e colleghi

Vincenzo Mollica è andato in pensione. Dopo 40 anni da giornalista di spettacolo, lo storico volto del Tg1 ha lasciato la televisione per ritirarsi a vita privata. Dopo essersi preso l’abbraccio virtuale di tutto il pubblico del Festival di Sanremo 2020, l’ultimo della sua carriera concessogli dalla Rai in deroga con lo slittamento di un mese della sua pensione per esplicita richiesta di Fiorello e Amadeus, è arrivato per lui il momento di salutare amici e colleghi.

“Quando sono entrato non mi sembrava vero. Sono sempre stato orgoglioso di lavorare per il Tg. Quando sono entrato ero con Enrico Mentana e ci sembrava Disneyland, un posto fantastico”, ha detto nel suo discorso durante la festa organizzata dal direttore del Tg1, come riferisce Fanpage. “Piano piano è diventato per me un sentimento, veniva subito dopo la mia famiglia. È stato semplice. Ho sempre considerato importanti le persone e non le casacche che vestivano, di cui non mi è mai importato. Tutte le persone che hanno lavorato al Tg1, di loro mi è sempre importato, dalla redazione agli operatori, fino agli assistenti. Sono stati tutti persone, più che personaggi o casacche. Dice ‘che partito sei?’. Sono il partito di Corto Maltese, di Fellini, di Totò, di Mastroianni, Alberto Sordi. Questi sono stati i miei punti di riferimento, da cui c’è molto da imparare”.

“Vorrei dire grazie e dire che a governarmi è stata sempre la passione. Una parola importante, non perdetela mai quando fate questo mestiere. Grazie a tutti quelli che mi hanno voluto bene, regalandomi tanto affetto e collaborazione, rapporti sincero. Ma grazie anche ai figli di mignotta, voglio dedicare loro un pensiero perché ci sono stati e ci saranno sempre. Sono una categoria particolare cui bisogna dire grazie, perché ci hanno indicato bene la strada che non dovevamo perseguire. Dove andavano loro, non dovevamo andare noi. Le persone, ricordatelo sempre, la sostanza sono le persone. Sono entrato al Tg1 come un essere umano e ne esco come un pupazzo, un papero e persino un emoji”, ha concluso emozionato.