Economia

Coronavirus, Borsa di Milano rimbalza ma soffre Francoforte. Moody’s: “Se diventa pandemia è probabile recessione globale”

Secondo l'agenzia di rating l'economia globale rallenterà di 0,4 punti fino al 2,4% nel 2020 e quella Usa registrerà una crescita di solo l’1,3% nel primo trimestre, in calo dello 0,6% a causa del virus. Ma "le probabilità di pandemia sono sgradevolmente alte" e in quel caso si prevede un impatto maggiore. Dbrs Morningstar: "In Italia impatto non duraturo se lo choc dura 1-2 trimestri"

Se il coronavirus si trasforma in una pandemia – e con l’aumentare dei casi in Italia e Corea le probabilità sono “sgradevolmente alte”, al 40% – una “recessione globale” è “probabile”. La previsione di Mark Zandi, capo economista di Moody’s Analytics, arriva mentre le Borse europee tentano il recupero dopo i ribassi dei giorni scorsi ma restano deboli. In controtendenza solo Milano che ha chiuso a +1,44%: un rimbalzo in scia al forte progresso di Fca dovuto ai buoni conti di Psa e di Saipem che è tornata al dividendo. La maglia nera è andata invece al listino di Francoforte che è arrivato a a cedere oltre il 2% alla luce dell’aumento dei casi in Germania, per chiudere però poco sotto la parità. Martedì era crollata Wall Street (-3% il Dow Jones) in seguito all’annuncio delle autorità sanitarie che una pandemia è probabile).

Moody’s Analytics ha alzato le probabilità di una pandemia al 40%, dal precedente 20%. E ritiene che “l’economia globale subirà un impatto sul Pil di quasi un punto percentuale (annualizzato) nel primo trimestre, e rallenterà di 0,4 punti percentuali fino al 2,4% nel 2020.“. Mentre “l’economia Usa registrerà una crescita di solo l’1,3% nel primo trimestre (annualizzato), in calo dello 0,6% a causa del virus. La crescita nel 2020 dovrebbe ora essere dell’1,7%, in calo dello 0,2%. La crescita potenziale dell’economia Usa è stimata intorno al 2%”. I segnali dall’economia cinese, come da attese, sono pessimi: le vendite di auto in Cina per il trasporto di passeggeri ha segnato a gennaio un tonfo annuo del 20,6% e uno congiunturale del 27,4%. Secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers, l’impatto dell’epidemia del coronavirus sul mercato dell’auto sarà “pienamente riflesso” nei dati di febbraio, con una flessione ancora più ampia.

“Impatto non duraturo se lo choc sulla domanda dura 1-2 trimestri” – L’ingresso dell’Italia in recessione tecnica è dato praticamente per sicuro. Dbrs Morningstar ha pubblicato nelle scorse ore un report intitolato Coronavirus in Italy: Fears of a Recession. L’analista Carlo Capuano ricorda che “tra le regioni settentrionali dell’Italia, la Lombardia e il Veneto hanno registrato il maggior numero di nuovi casi. Dato che rappresentano il motore di crescita italiano, un’estensione delle misure restrittive potrebbe avere un impatto negativo considerevole sull’economia“. Di conseguenza l’Italia si avvia verso una “recessione tecnica” anche perché “la paura collettiva che si è generata difficilmente aiuterà una ripresa dei consumi”. Se si riuscirà a limitare l’impatto a uno choc temporaneo della domanda in uno o due trimestri, è probabile che l’economia non subisca implicazioni durature. Inoltre Dbrs prevede alcune misure fiscali a sostegno della crescita. “Queste, tuttavia, potrebbero essere meno efficaci se l’impatto economico fosse più sul lato dell’offerta che sulla domanda interna”, vale a dire sulle imprese, piuttosto che sui consumi.

Verso un pacchetto ad hoc per le imprese colpite – Il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nell’incontro organizzato martedì con i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e delle professioni per un confronto su come intervenire per ridurre l’impatto economico, ha confermato che il governo sta mettendo a punto un pacchetto ad hoc. Tra gli interventi sono previsti una procedura di accesso rapido per le piccole e medie imprese al Fondo di garanzia, la sospensione dei pagamenti delle forniture dei servizi come gas ed energia elettrica, la sospensione dei termini degli adempimenti societari e la proroga al 2021 delle misure previste dal codice della crisi di impresa, nonché un’attività di monitoraggio dei prezzi di alcuni prodotti sanitari. E’ in corso di approfondimento la possibilità di prevedere forme di contributi per la ripresa delle attività per le imprese direttamente danneggiate e sostegni alle imprese che hanno subito danni indiretti. Patuanelli si è inoltre impegnato a individuare strumenti finalizzati a sostenere specifici settori che si trovano maggiormente in difficoltà, come la grande distribuzione organizzata, il turismo, i trasporti, la logistica e le forniture.