Televisione

Sanremo 2020, marcia indietro della Rai: Rula Jebreal tra le dieci donne ospiti del Festival

Sul palco dell'Ariston dovrebbe fare un intervento dedicato alla violenza sulle donne. Quello della giornalista palestinese è diventato negli ultimi giorni un caso politico: dopo l'indiscrezione sull'invito al Festival, la sua presenza sembrava cancellata a causa delle polemiche. "Censura", aveva detto il ministro Patuanelli, mentre la diretta interessata aveva spiegato a Repubblica: " “Sabato scorso mi hanno telefonato pregandomi di fare io il passo, di rinunciare spontaneamente. Mi sono rifiutata"

Rula Jebreal sarà al festival di Sanremo. La giornalista e scrittrice palestinese con doppia cittadinanza israeliana e italiana sarà una delle dieci donne che saliranno sul palco del Teatro Ariston durante Sanremo 2020. Sul palco dell’Ariston dovrebbe fare un intervento dedicato alla violenza sulle donne. Quello di Jebreal è diventato negli ultimi giorni un caso politico. Nei giorni scorsi, infatti, era filtrata la notizia di un invito avanzato da Amadeus alla giornalista naturalizzata italiana. Una notizia che aveva scatenato le proteste sui social. Il motivo? Alcune dichiarazioni della Jebreal che in passato ha attaccato la deriva xenofoba di parte del Paese. Anche per questo motivo i vertici di viale Mazzini avevano chiuso le porte alla presenza della giornalista a Sanremo. “Sabato scorso mi hanno telefonato pregandomi di fare io il passo, di rinunciare spontaneamente. Mi sono rifiutata. Gli ho mandato un messaggio scritto: se volete censurarmi dovete essere voi ad assumervene la responsabilità. Amadeus non ha nessuna colpa. Mi auguro che riesca a portare avanti il suo bellissimo progetto”, ha raccontato la giornalista in un’intervista a Repubblica.

Ma perché i vertici di viale Mazzini hanno deciso di eliminare Jebreal dall’edizione numero 70 del festival della canzone italiana? Secondo la giornalista “qualcuno si è spaventato che venisse offerta una ribalta a italiani nuovi, a persone diverse come me che appartengono a un’Italia inclusiva, tollerante, aperta al mondo, impegnata in missioni di dialogo e di pace”. Per Rula “in Rai c’è un brutto clima, e gli attacchi sono partiti da persone vicine a Matteo Salvini”. Quindi la giornalista continua: “Trasmettono un’immagine chiusa, vecchia dell’Italia. Cosa vuol dire essere italiani? Avere tutti la pelle dello stesso colore e le stesse idee? L’Italia che noi sogniamo per i nostri figli è un paese collegato al resto del mondo. È un’Italia in cui c’è posto per Salvini ma anche per Liliana Segre e, se permettete, per Rula Jebreal“.

Sul caso era intervenuta anche la politica con il capogruppo di Italia viva in Senato, Davide Faraone, che aveva attaccato “la tv pubblica, rea di piegarsi “al diktat di Salvini. Credo sia semplicemente vergognoso. Ho deciso di portare il caso in vigilanza Rai ed intanto denuncio pubblicamente un’autentica discriminazione di Stato”. Sentendosi citato Salvini ha risposto: “Ma con tutti i problemi che ho mi occupo di Sanremo e delle conduttrici di Sanremo? Invitino chi vogliono, è l’ultima delle mie preoccupazioni onestamente“. Scontro anche tra i 5 stelle con il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli che aveva twittato: “Siamo in un paradosso: non si vuole trasformare in tribuna politica il Festival di Sanremo, ma si opera una scelta di ‘esclusione politica preventiva‘. Detta anche censura”. A Patuanelli aveva replicato Primo Di Nicola, senatore del 5 stelle e componente della commissione Vigilanza. “Con il governo e il Parlamento alle prese con problemi epocali, crisi aziendalI ed emergenza lavoro, con una guerra alle porte, vedere politici e ministri intromettersi negli affari interni della Rai è veramente sgradevole. Per favore, pensate a lavorare. E lasciate al servizio pubblico la possibilità di fare finalmente in libertà il proprio mestiere. Per una valutazione obiettiva ci sarà sempre tempo. In tempi e luoghi deputati”, ha scritto su facebook il senatore pentastellato. Alla fine, però, Jebreal sarà a Sanremo.