Politica

M5s alle regionali, Di Maio chiude alle alleanze: “Corriamo da soli”. Conte: “Diamo tempo ai 5 stelle di completare transizione”

Mentre Grillo arriva a Roma il capo politico è in Sicilia, da dove chiude le porte a qualsiasi alleanza: "Non so quanto prenderemo in queste Regioni, ma lavoreremo per mettere qualche consigliere regionale". Bonaccini: "Il M5s non governa in nessuna regione italiana: credo che una domanda se la debbano porre". In Calabria verso la candidatura del docente universitario Aiello, in Emilia via alle Regionarie online

Il Movimento 5 stelle correrà da solo alle regionali in Emilia-Romagna e Calabria. Nel giorno in cui diversi esponenti di primo piano chiedono un voto online per decidere su eventuali alleanze, Luigi Di Maio ripete quando aveva già annunciato ieri, poco dopo il voto su Rousseau: “Evidentemente andiamo da soli in quelle regioni“. Una posizione non condivisa da alcuni esponenti del Movimento, mentre il momento attuale dei 5 stelle raccoglie il commento anche di Giuseppe Conte: “Il M5s è in una fase di transizione, lo aveva annunciato e ora lo ha ufficializzato Luigi Di Maio, il capo politico che ha parlato di un processo di rinnovamento interno. Dobbiamo dare tempo al movimento di completare questa fase di transizione“. Il presidente del consiglio ha sganciato le regionali dal destino del governo: “Da quando sono premier non riesco a ricordare quante votazioni regionali ci sono state, ma non è che ogni volta si tratta di un referendum per il governo. Nessuno vuole trascurare come possano alcuni passaggi assumere un rilievo da non trascurare, ma dire ogni volta che c’è un’elezione regionale è un referendum per il governo è profondamente sbagliato”.

Bonaccini: “Si schacceranno tra noi e Lega” – La chiusura di Di Maio alle eventuali alleanze raccoglie la replica il governatore Stefano Bonaccini, ricandidato dal Pd in Emilia-Romagna: “Il M5s non governa in nessuna regione italiana: credo che una domanda se la debbano porre rispetto alla capacità di condizionare le politiche del territorio”. Un commento simile a quello di Nicola Zingaretti, secondo il quale “il processo politico va verso una netta bipolarizzazione. È chiaro che nel futuro il confronto e la competizione saranno sempre di più tra un campo democratico civico e progressista, di cui il Pd è il principale pilastro, e la nuova destra sovranista e dalle prossime elezioni regionali il Pd sarà presente. Il travaglio, che rispettiamo, e le difficoltà M5s hanno origine nella accelerazione di questo scenario e accentuano una crisi di sistema che va rapidamente affrontata con gli strumenti della democrazia”. Bonaccini, in ogni caso, ha lasciato socchiusa la porta ai grillini: “”Credo – ha aggiunto parlando dei 5 Stelle – ci siano più cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono. Ma sta a loro la scelta. Se vorranno andare per la loro strada, amici come prima, avversari leali, ma secondo me si schiacceranno in una polarizzazione tra noi e la Lega“.

Di Maio: “Non so quanto prenderemo” – Di Maio da parte sua non sembra intenzionato a seguire di nuovo la strada delle alleanze come in Umbria. Ha già dovuto incassare il risultato su Rousseau che nei fatti ha sconfessato al sua linea per il “riposo elettorale“, ma non ha cancellato il suo tour in Sicilia. Da Castelvetrano conferma di essere ancora convinto delle sue ragioni: “Stamattina – ha detto – ho visto Paola Taverna e Roberto Fico e tutti abbiamo dichiarato che secondo noi serviva un attimo di pausa per riuscire a riorganizzare il movimento entro marzo ma gli iscritti hanno deciso così”. Rousseau però ha deciso e Di Maio si è adattato: “Il messaggio arrivato dal voto sulla piattaforma Rousseau è un no ai tatticismi e un no alle manovre di palazzo. Noi siamo il M5S e ci presentiamo alle elezioni regionali. Il messaggio arrivato dal voto sulla piattaforma Rousseau è un no ai tatticismi e un no alle manovre di palazzo. Noi siamo il M5S e ci presentiamo alle elezioni regionali”. Il leader dei 5 stelle ha difeso gli attivisti “che votano e chi lavora sul territorio noi non saremo a Roma, nell’Europarlamento e nei Consigli regionali”, ma non lascia filtrare un eccessivo entusiasmo per le regionali: “Lunedì mattina sarò in Calabria e in Emilia-Romagna nel pomeriggio: iniziamo. Io come tutti gli altri ci mettiamo al servizio del progetto. Non so quanto prenderemo in queste Regioni, ma lavoreremo per mettere qualche consigliere regionale nei Consigli“.

“Non è voto sul governo” – L’obiettivo numero uno di Di Maio, come Conte, è separare l’eventuale risultato alle regionali dalla tenuta dell’esecutivo: “Vedo tanta paura legata agli effetti sul governo. Ma se siamo il M5s dobbiamo ricordare ai cittadini, dobbiamo pensare che è un diritto degli emiliano-romagnoli eleggere il presidente di regione. Non è un voto di fiducia sul governo, non lo è mai stato e nessuna forza politica deve farsi prender da questa teoria perché è sbagliata”, dice, ripentendo lo stesso concetto più volte: “Il Movimento ci ha detto che a Roma c’è il governo ma sui territori c’è il Movimento. E non possiamo asservire il movimento alle logiche del governo”.

In Calabria vicini al nome candidato. In Emilia regionarie – Di Maio ha parlato nelle stesse ore in cui a Roma è arrivato Beppe Grillo. I cronisti hanno chiesto al fondatore se il futuro di Di Maio come capo politico sia in bilico: “Se ci stiamo biodegradando? Siete diventati voi i comici...”, ha detto ai cronisti. Dalla Calabria intanto filtra il nome del possibile candidato presidente: si tratta Francesco Aiello, docente di Politica economica all’Università della Calabria e fondatore del portale di economia “Open Calabria”, che si é preso qualche giorno per sciogliere la riserva sull’accettazione della proposta di candidatura. In Emilia-Romagna, invece, scatterano a breve le regionarie, con gli attivisti che dai prossimi giorni potranno proporre sulla piattaforma Rousseau la propria candidatura. “La nostra campagna elettorale senza alleanze coi partiti partirà lunedì e terrà conto della grande voglia di partecipazione dei nostri territori che è stata espressa ieri, ma che abbiamo anche raccolto nei tanti incontri che abbiamo portato avanti nelle ultime settimane Adesso è arrivato il momento di rimboccarci le maniche e di lavorare a testa bassa per far raggiungere il miglior risultato possibile al MoVimento anche in questa tornata elettorale”, dice il capogruppo regionale Andrea Bertani. L’ex sottosegretario alle Infrastrutture, Michele Dell’Orco, ha detto all’Adnkrono di aver rifiutato la candidatura: “Mi è stata chiesta da Roma la disponibilità di correre come candidato presidente dell’Emilia Romagna per il M5S. Ma ho risposto che voglio prendere una tregua dalla prima linea. Sono sicuro che ci sono tante persone in grado di ricoprire questo ruolo”.