Lavoro & Precari

Whirlpool, l’azienda ferma la vendita dello stabilimento di Napoli. Patuanelli: “Ora si può riaprire il tavolo. Vittoria dei lavoratori”

L’azienda ha ritirato la procedura di cessione: per ora evitato il licenziamento di 400 operai. Il ministro dello Sviluppo: “Primo passo fondamentale per riprendere la trattativa. Il governo ci ha messo la faccia. Ma l’esito è stato possibile grazie alla volontà dei dipendenti di lavorare in quella sede”. La multinazionale americana: "Ora necessaria soluzione a lungo termine". I sindacati metalmeccanici confermano uno sciopero di due ore giovedì

La Whirlpool ha ritirato la procedura di cessione per lo stabilimento di Napoli. Ad annunciarlo è stato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli in un video pubblicato su Facebook. “E’ un primo risultato che certamente ci consente di risederci a un tavolo per provare a risolvere definitivamente i problemi di quello stabilimento”, prosegue il ministro rivolgendosi ai lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli. Appena due settimane fa il gruppo aveva annunciato la chiusura dello stabilimento dal primo novembre, che avrebbe comportato il licenziamento collettivo di 400 dipendenti. Ne è nato un braccio di ferro con il governo, indisponibile a trattare la cessione alla misteriosa Prs-Passive Refrigeration Solutions, società con sede legale a Lugano che aveva intenzione di riconvertire la fabbrica per l’assemblaggio di container refrigeranti e aveva già annunciato che avrebbe chiesto la cassa integrazione in attesa di avviare il ciclo e non avrebbe riassorbito tutta la forza lavoro. La cessione, hanno sempre sostento i sindacati, sarebbe avvenuta “in aperta violazione dell’accordo di ottobre 2018”, nel quale Whirlpool si era impegnata in “investimenti e non in cessioni”.

L’azienda ha diffuso un comunicato per confermare le parole del ministro. Whirlpool Emea è pronta “a ritirare la procedura di trasferimento del ramo d’azienda, a non procedere con il licenziamento collettivo dei dipendenti di Napoli e a continuare la produzione delle lavatrici”, si legge in una nota della multinazionale americana. “La decisione, condivisa con il ministro Patuanelli, è stata presa con l’obiettivo di ripristinare un clima costruttivo nella trattativa con il Governo e i sindacati”. Whirlpool Emea ritiene, infatti, che “le attuali tensioni siano controproducenti nella ricerca di una soluzione condivisa, a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito e che necessita di una soluzione a lungo termine allo stabilimento di Napoli e ai suoi 400 dipendenti”, si legge. Alla luce di questo “nuovo e importante sviluppo”, dunque, conclude la nota, “nei prossimi giorni ripartirà il tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte”.

“Niente cessione e niente licenziamenti”, conferma ora il numero uno Luigi La Morgia. “Siamo pronti a investire ma nessuna nuova produzione a Napoli. Abbiamo deciso di condividere un percorso per una soluzione a lungo termine la soluzione si è sbloccata perché l’azienda ha deciso di fare un significativo passo in avanti per ristabilire un clima sereno e di collaborazione tra tutte le parti per garantire l’occupazione”, spiega il manager a Radio Capital, aggiungendo che “la produzione continuerà nei prossimi mesi e noi siamo pronti a investire per trovare una soluzione per le 400 persone”. Rispetto alla possibilità di introdurre nuove produzioni realizzate all’estero, però, “abbiamo già fatto queste valutazioni” e la risposta è “no”.

“Su questa vertenza il governo ci ha messo la faccia. Abbiamo ottenuto un importante risultato”, ha detto Patuanelli durante il suo annuncio su Facebook. “Ora ci sono le condizioni per sederci a un tavolo con le parti sociali per provare a trovare una soluzione industriale anche con un impegno del Governo per lo stabilimento. Era un primo passo fondamentale, altrimenti la procedura di cessione avrebbe comportato o la cessione a un’altra attività industriale che era difficile da accettare o a una procedura di licenziamento collettivo. L’abbiamo ottenuto grazie all’impegno dei lavoratori, alla loro compattezza e alla loro manifesta volontà di lavorare in quello stabilimento. È un primo passo ma era fondamentale farlo”.

I sindacati metalmeccanici hanno comunque confermato lo sciopero di due ore indetto per domani. “Domani sarà un’altra giornata di lotta ma sarà anche una giornata di festa, nella consapevolezza che siamo all’inizio e non alla fine di un percorso, difficile, che le lavoratrici e i lavoratori hanno dimostrato di saper affrontare determinati e fino in fondo”, spiegano la segretaria generale della Fiom Francesca Re David e la segretaria nazionale della Fiom Barbara Tibaldi. “La lotta continua con lo sciopero nazionale di domani di tutti i metalmeccanici, quello di tutti i lavoratori del gruppo Whirlpool e con la grande piazza di Napoli, che con lo sciopero generale a sostegno della vertenza Whirlpool mette il futuro del Sud al centro dell’agenda politica nazionale”.

“Finalmente Whirlpool ha accettato la richiesta sindacale. È solo un armistizio, ma costituisce una prima vittoria dei lavoratori”, commenta Rocco Palombella, segretario generale Uilm. “La manifestazione di giovedì in Campania – continua Palombella – avrà lo scopo di chiedere a chiare lettere che il tempo guadagnato con questo armistizio serva a cercare una soluzione vera e definitiva, che parta dal rispetto degli accordi sottoscritti a Napoli e più in generale per tutti gli stabilimenti italiani”. “La dura lotta dei lavoratori – conclude Palombella – ha pagato e dimostra a Whirlpool e al Governo che noi non ci accontentiamo di soluzioni finte di facciata, ma vogliamo lavoro e garanzie per i lavoratori”.