Politica

Umbria, Di Maio: “Pd o Lega, ci fanno male lo stesso. M5s va meglio se va da solo. Ora serve dettagliare di più il programma di governo”

Il capo politico e leader del Movimento 5 stelle, intervistato da SkyTg24, ha commentato la sconfitta alle elezioni Regionali. E ha annunciato che il 29 ottobre vedrà gli eletti M5s in Calabria ed Emilia per "parlare del percorso". Sull'esecutivo ha parlato invece della necessità di "innovare" e rispolverare la modalità "contratto" scritto

“L’esperimento non ha funzionato”. Luigi Di Maio ha rotto il silenzio dopo la sconfitta alle elezioni Regionali in Umbria e lo ha fatto con un’intervista a SkyTg24 nella quale ha bocciato il patto civico con il Pd, ma ha cercato di salvare l’intesa di governo. “Tutta la teoria per cui si diceva che se ci fossimo alleati con un’altra forza politica saremmo stati un’alternativa non ha funzionato. Il M5s va meglio quando va da solo”. E, “Pd o Lega”, fanno “male lo stesso ai 5 stelle”. Un concetto che, già nella notte elettorale, era stato espresso sul Blog delle Stelle con un post non firmato. Questo però, ha detto il ministro degli Esteri e capo politico del Movimento, non basta per interrompere l’esperienza del governo Conte 2. “Abbiamo bisogno che il governo sia migliorato e innovato“. Una delle soluzioni evocate da Di Maio è quella di ritornare a vincolare l’azione di governo a un patto scritto come ai tempi del contratto con la Lega: “Io sono stato molto criticato quando ho fatto il contratto. Ma penso che sia meglio dettagliare di più il programma dell’esecutivo”. E sulla frase di Matteo Salvini che ha detto “mai più con i 5 stelle”, ha tagliato corto: “L’ultima cosa a cui penso è Salvini”.

Ma il patto civico con il Pd sarà ripetuto dopo l’esperienza dell’Umbria? “Farò un incontro con i consiglieri di Emilia Romagna e Calabria e decideremo il percorso. Per le prossime Regionali la terza via il Movimento la può creare fuori dai due poli, il patto civico era un esperimento che non ha funzionato”. Secondo Di Maio, il problema non è tanto l’alleanza con il Pd: “Dobbiamo dirci che sia al governo con la Lega o con il Pd, il M5s non ne trae giovamento. Per quanto col Pd ci lavoro meglio che con la Lega, fa male lo stesso”. Comunque, “siamo alleati perché non abbiamo il 51% e comunque così otteniamo risultati”.

L’obiettivo per Di Maio è andare avanti con il programma e realizzare quelle che sono le priorità per il M5s: “Sto lavorando affinché questo governo porti a casa il programma nei prossimi tre anni, e poi si faccia valutare dagli italiani. Il voto arriverà e sarà il momento in cui valutare se abbiamo fatto bene o male. Sono d’accordo con la sugar tax e la plastica tax, ma altri tipi di intervento sulle entrate vanno visti bene e avremo modo di discuterne”. Questo governo, ha continuato, “è nato quest’estate, ha mantenuto la promessa sul taglio dei parlamentari e la promessa di evitare l’aumento dell’Iva, ha approvato misure che nei prossimi mesi daranno frutti e miglioreranno la vita degli italiani, ma ora sul programma ci possono essere delle migliorie“. Per la manovra si “deve definire, e lo faremo nei prossimi giorni, dove vanno i soldi per le famiglie che fanno i figli, quale sia lo strumento per erogare le risorse. C’è la questione delle partite Iva, bisogna capire a chi va il taglio del cuneo fiscale”.