Economia

Manovra, le novità fiscali: dalla revisione delle detrazioni per i redditi alti all’imposta per chi compra casa. Confermato piano Industria 4.0

Il Documento programmatico inviato a Bruxelles anticipa i contenuti del ddl di Bilancio. Prevista la riduzione delle esenzioni sui buoni pasto cartacei, mentre aumentano quelle sui ticket elettronici. Imposta di bollo di 2,4 euro per foglio per il certificato carichi pendenti, richiesto per la partecipazione a molti concorsi pubblici. Per le imprese c'è la stabilizzazione delle agevolazioni fiscali

Detrazioni Irpef azzerate per chi ha redditi alti, con l’eccezione solo di quelle per gli interessi sui mutui. Imposte ipotecarie e catastali più alte per chi compra casa. Riduzione delle esenzioni sui buoni pasto cartacei, mentre aumentano quelle sui ticket elettronici. Stop all’allargamento della flat tax ai redditi compresi tra 65.000 e 100mila euro, previsto dalla legge di Bilancio dello scorso anno quando la Lega era al governo. Per le imprese, stabilizzazione delle agevolazioni fiscali del piano Industria 4.0 per favorire non solo la trasformazione tecnologica ma anche l’evoluzione della produzione nel senso della sostenibilità ed ecocompatibilità. Sono queste, oltre al taglio del cuneo per i lavoratori, le principali novità in campo fiscale anticipate dal Documento programmatico di bilancio che sintetizza le misure della manovra per il 2020. Quelle espansive valgono circa 31 miliardi, finanziate per oltre 16 miliardi con l’indebitamento e per circa 15 tramite misure a copertura. Gli interventi antievasione sono dettagliati nel dl fisco, approvato “salvo intese” e quindi passibile di modifiche.

Revisioni delle detrazioni e imposta ipotecaria più alta per chi compra casa – Le tabelle del Dpb, inviato a Bruxelles martedì notte, comprendono tra le coperture la revisione delle “tax expenditure“, cioè esenzioni, detrazioni e crediti fiscali. Interventi da cui il governo conta di ricavare circa 200 milioni l’anno prossimo che salgono a 340 nel 2021. Come da indiscrezioni dei giorni scorsi, i contribuenti più ricchi si vedranno azzerare le detrazioni del 19% oggi in vigore per spese sanitarie, spese per nidi e scuole, attività sportive dei figli e abbonamenti al trasporto pubblico. Unica eccezione gli interessi passivi sui mutui per l’acquisto della prima casa. E’ ancora da determinare però – i dettagli saranno nell’articolato della legge di Bilancio – la soglia di reddito oltre la quale scatterà l’azzeramento. Stando a indiscrezioni dei giorni scorsi, l’intervento colpirebbe i redditi oltre i 120mila euro oltre i quali l’azzeramento avverrebbe in modo graduale. Solo sopra i 240mila euro le detrazioni dovrebbero sparire. Ci sarà comunque una gradualità: l’aliquota di detraibilità dovrebbe quindi calare progressivamente fino a scendere a zero oltre un certo reddito dichiarato.

Sotto la stessa voce sono elencate l’introduzione di un’imposta di bollo di 2,4 euro per foglio per i certificati rilasciati da organi dell’autorità giudiziaria relativi alla materia penale – si tratta per esempio del certificato carichi pendenti, richiesto per la partecipazione a molti concorsi pubblici – e l’innalzamento delle imposte ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro. Chi compra una casa pagherà 150 euro contro i 50 attuali. Per equiparare il prelievo tributario di queste imposte sui trasferimenti immobiliari, viene prevista la riduzione da 200 a 150 euro di tutte le altre imposte sui trasferimenti immobiliari soggetti ad Iva (sia la prima casa sia gli altri altri immobili).

Riduzione delle esenzioni sui buoni pasto cartacei – Viene poi annunciata una riduzione delle esenzioni vigenti per i buoni pasto cartacei a 4 euro. In compenso aumenta dagli attuali 7 a 8 euro l’esenzione dalle tasse i buoni pasto elettronici. Oggi i buoni non concorrono alla formazione del reddito fino all’importo
complessivo giornaliero di 5,29 euro aumentato a 7 se sono elettronici.

Prorogato tutto il pacchetto Industria 4.0 – Vengono riconfermati gli incentivi del piano industria 4.0 – voluto dall’ex ministro allo Sviluppo Carlo Calenda – per sostenere gli investimenti. Sono estesi per tutto il triennio sia l’iperammortamento – una supervalutazione del 170% degli investimenti in beni nuovi, strumentali, materiali e ad alto contenuto tecnologico utili a favorire “i processi di trasformazione tecnologica in chiave Industria 4.0 e in maniera sostenibile ed ecocompatibile” – sia il superammortamento, con una supervalutazione del 130% degli investimenti in beni strumentali nuovi. Chi beneficia dell’iperammortamento potrà usufruire anche di una supervalutazione del 140% per gli investimenti in beni strumentali immateriali (software e sistemi IT). In parallelo verrà rifinanziato il fondo centrale per le pmi, per sostenere l’accesso al credito delle piccole e media imprese incluse le startup innovative, sarà prorogato il credito di imposta per spese relative al personale impegnato nelle attività di Formazione 4.0, saranno rifinanziate le agevolazioni “Nuova Sabatini”. Varranno anche nel 2020 il credito di imposta per le imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone terremotate del centro Italia e quello per le imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a impianti basati nel Sud Italia, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione.