Politica

Copasir, il leghista Raffaele Volpi candidato unico del centrodestra per la presidenza

Faccia a faccia in Senato tra Salvini e Meloni: trovato il nome che sostituirà Lorenzo Guerini al vertice del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Mercoledì verrà eletto: a quel punto ogni momento sarà buono per chiedere al premier Conte di riferire sui contatti tra intelligence e amministrazione Usa sul Russiagate

È servita una riunione a Palazzo Madama tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, ma alla fine il centrodestra ha trovato l’accordo: il leghista Raffaele Volpi è il candidato unico di Carroccio, Fratelli d’Italia e Forza Italia per la presidenza del Copasir, lasciata vacante da Lorenzo Guerini, nel frattempo diventato ministro della Difesa. Domani, mercoledì, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – che si occupa di verificare la correttezza dell’operato dei servizi segreti italiani – si riunirà ed eleggerà il nuovo presidente. A quel punto ogni momento sarà buono per convocare il premier Giuseppe Conte e chiedergli chiarimenti riguardo alla presunta autorizzazione ai contatti tra l’intelligence italiana e membri dell’amministrazione americana per indagare sullo scandalo delle mail di Hillary Clinton.

Volpi era già stato scelto dalla Lega per sostituire Riccardo Molinari, ma mancava ancora l’intesa con il blocco di centodestra e specialmente con Fdi per candidarlo alla presidenza. Fratelli d’Italia infatti spingeva per l’attuale vicepresidente, Adolfo Urso. I due leader dell’opposizione (alla quale spetta la carica) si sono riuniti al Senato per trovare un accordo. Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi era in contatto telefonicamente.

Con il Copasir al completo, dopo la nomina di Enrico Borghi, e con l’elezione del presidente, sarò possibile chiedere al premier Conte di riferire davanti al Comitato per fornire spiegazioni sulle visite segrete che il ministro della giustizia statunitense, William Barr, ha fatto in Italia con l’obiettivo di recuperare informazioni sull’origine del Russiagate e in particolare su Joseph Mifsud, professore dell’università Link Campus di Roma che nel 2016 avrebbe rivelato l’esistenza delle mail di Hillary Clinton in possesso dei russi. Visite, questa è l’accusa, in cui Barr ha incontrato i vertici dei servizi segreti italiani con l’ok dello stesso presidente del Consiglio, che ha mantenuto la delega ai servizi segreti.