Società

Torino, sgombero al mercato del Balôn. Quando la riqualificazione sbatte i poveri in periferia

E così si è passati dalle parole ai fatti. L’ordinanza di sgombero del cosiddetto Canale Molassi nel cuore di Torino ha avuto attuazione ieri. Per chi non conosce Torino: il Canale Molassi è nella zona di Porta Palazzo, a due passi dal municipio. Qui ogni sabato si svolge il Balôn, il mercato dei robivecchi, dell’antiquariato. Sempre ogni sabato, invece, lungo il Canale Molassi alcune centinaia di veri poveri mettono in vendita le loro cose, provenienti da sgomberi, da cassonetti dell’immondizia, da donazioni: vanno lì, li depositano per terra su coperte o lenzuoli e attendono i compratori.

Che sono numerosi – diverse migliaia – perché chi si fa un giro al Balôn spesso lo fa anche da loro. Via Carcano, dove da ieri i poveri sono costretti a “emigrare”, si trova invece nella periferia nord di Torino, giusto a fianco del cimitero monumentale. È un luogo che potremo tranquillamente definire “sfigato”, un posto dove la gente deve essere ben motivata a recarcisi. L’ordinanza del resto era di dicembre 2018, e da gennaio 2019 i poveri che ogni sabato hanno continuato a vendere al Canale Molassi erano a tutti gli effetti abusivi.

Niente di strano allora che siano stati tirati i new jersey e siano intervenute le forze dell’ordine. Molto di strano invece nella motivazione a monte. In una appassionata requisitoria a sostegno dell’ordinanza di sgombero, la sindaca Chiara Appendino vivacemente difese la decisione, affermando tra l’altro: “Non è ordinato quel luogo, non è particolarmente infrastrutturato quel luogo, non lo è, non lo è.”

Orbene, io in quel luogo ci sono stato un sacco di volte, non so se la sindaca ci sia stata anche lei, visto ciò che afferma. Non l’ho trovato particolarmente disordinato (lo è più o meno come altre zone del Balôn), e quanto a infrastrutture, i gabinetti ci sono e funzionano: non sono particolarmente puliti, ma al mercato chic di Piazza Benefica sono ugualmente sporchi. Non so davvero cosa intendesse la Appendino affermando quelle parole.

Forse, ed è un mio parere e non voglio fare alcuna dietrologia, ma è probabile che dietro l’ordinanza sindacale ci siano piuttosto le richieste di chi nella zona abita e anche dei commercianti, che non hanno mai visto di buon occhio i miserables del sabato. Tanto più che il quartiere si sta riqualificando (orribile termine): non c’è più solo la Scuola Holden di Alessandro Baricco, ma adesso c’è anche un tempio del cibo di alta qualità ospitato all’interno del palazzo con cui Massimiliano Fuksas ha alterato le simmetrie di Porta Palazzo.

La povertà fa a pugni con la riqualificazione, ed ecco quindi i poveri sbattuti in periferia da parte di una giunta 5stelle. Ma non erano proprio i ministri 5stelle che circa un anno fa gioivano dal balcone di Palazzo Chigi e affermavano entusiasti “oggi abbiamo abolito la povertà”? È così poi che, a livello locale, si aiutano i poveri che cercano di tirar su qualche euro. Spostandoli dal centro città a far compagnia ai defunti?