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Legge elettorale, Salvini: “In primavera referendum per maggioritario completo. Voglio anche il presidenzialismo”

Il leader della Lega punta a raccogliere 5 milioni di firme per depositare la proposta entro settembre. Mese in cui, se ottiene il via libera di 5 regioni, "si va a referendum". Col nuovo impianto di legge elettorale, ha detto, "chi vince governa, chi perde fa opposizione"

“Se siete d’accordo, da lunedì ci impegneremo per depositare entro settembre a Roma una proposta di una legge elettorale in senso pienamente maggioritario. Diciamo all’inglese”. Matteo Salvini parla all’assemblea degli amministratori locali del centrodestra e del Carroccio a Milano, che approvano la sua proposta per alzata di mano a larga maggioranza. Annuncia che “il quesito (che sarà presentato lunedì, ndr) è già pronto” per cambiare la legge elettorale e renderla “totalmente maggioritaria come quella per i sindaci” e che “se cinque regioni lo approvano entro settembre si va al referendum in primavera”. Precisa poi di puntare “a ottenere 5 milioni di firme”, e ha annunciato di volere eleggere “anche il presidente della Repubblica in modo diretto. Ma – ha aggiunto – facciamo una cosa per volta”.

Con il nuovo impianto di legge elettorale, ha detto, “chi vince governa, chi perde fa opposizione. Solo in Italia accade il contrario, per chi si chiama Partito democratico“. “Quello che possiamo fare – ha continuato – è cancellare la possibilità di inciucio a vita e togliere la quota proporzionale: 630 collegi in cui gli italiani sanno per nome e cognome chi eleggono e quindi c’è un governo. Se in futuro riusciremo a occuparci di elezioni dirette ne sono contento”, ha aggiunto sulla possibilità di votare il premier. “Intanto vorrei eliminare l’inciucio a vita che stanno facendo Pd e Cinque stelle, per poi tornare al voto in primavera. Se si arriva a ottobre poi si dovrebbe votare nel 2021″. A chi gli chiede se voglia inserire anche il vincolo di mandato, risponde che “per quello serve una riforma costituzionale“. E parlando della manifestazione della Lega del 19 ottobre, che ha ribattezzato “giornata dell’orgoglio” contro il Conte 2, invita i sindaci “in piazza San Giovanni a Roma con la fascia tricolore, senza bandiere di partito”.