Politica

Questo ridicolo voto sulla Tav ha portato una sola cosa buona

D’ora in poi vale tutto. Non ci voleva uno scienziato per prevedere che la Lega sarebbe andata a braccetto con i famigli di Forza Italia e gli indefinibili del Pd (con la Meloni sono ‘Fratelli’, quindi…).

Pur di tenere in vita la più grande potenziale mangiatoia dei prossimi decenni a spese di noi tutti, nel Senato della Repubblica si è formata la più bizzarra, improbabile e astrusa coalizione della storia italiana. Fascisti e sedicenti progressisti a braccetto pur di approvare in modo definitivo e inappellabile quella che il direttore de Il Fatto Quotidiano ha giustamente definito “l’opera pubblica più inutile, costosa, dannosa e demenziale della storia d’Europa”.

Demenziale come il comportamento del Movimento 5 Stelle, che da quasi due anni lavora come un mulo per tirare acqua al mulino di Salvini e far passare le norme più liberticide in vigore dopo quelle dell’Ungheria di Orban.

La parabola discendente dei voti e soprattutto della credibilità del Movimento era cominciata con la disfatta delle elezioni europee. In qualsiasi democrazia occidentale una botta del genere che dimezzi i voti di una forza politica dopo appena un anno di governo avrebbe portato al ribaltamento di tutta la prima linea di comando, a cominciare dal ‘responsabile politico’. Invece, in questo caso, è bastata una discutibilissima votazione online tra poche decine di migliaia di iscritti per ri-legittimare una linea politica fallimentare e portare allegramente al macero la più innovativa, rivoluzionaria, trascinante iniziativa politica del dopoguerra.

Se le idee geniali per la rinascita elettorale del Movimento sono state quelle della introduzione dei ‘facilitatori’ (mini commissari politici che dovrebbero farsi una mazzo tanto sul territorio a titolo gratuito) e quella del ‘mandato zero’, si capisce che lo scopo non è più quello di avvicinare i cittadini alla politica, quanto quello di allontanarli dagli eletti, in tutti i sensi.

Una cosa buona, comunque, questo ridicolo voto sulla Tav l’ha portata. Ora il cosiddetto Contratto di governo non esiste più e qualcuno se ne dovrà rendere conto dalle parti della Casaleggio&Co.

Nelle prossime ore vedremo se l’energia dirompente che ha portato il Movimento 5 Stelle a governare esiste ancora e se sarà sufficiente a infondere a chi attualmente lo gestisce quel minimo di coraggio e dignità per staccare la spina a Salvini, tornare a casa e fare entrare forze fresche nelle Istituzioni. Un bel po’ di sana opposizione sarebbe la medicina giusta e potrebbe essere il viatico per nuove future inedite alleanze.

Speriamo più democratiche, stavolta.