Cultura

Musica, 16 cantautori per 16 storie suggestive. Non manca niente (nemmeno gli alieni)

Un’amabile lettura quella de Gli (in)Cantautori (D Editore), che incantevole e disincantata al tempo stesso offre una prospettiva del tutto inedita sul mondo della canzone italiana. Il volume, un’antologia di 16 racconti brevi curata da Luca Ferretti e Gianluca Morozzi, è infatti ispirato da alcune delle voci più rappresentative del panorama cantautorale nostrano.

Si parte, nell’introduzione, dagli assenti, tra cui spiccano nomi del calibro di Luigi Tenco, Giorgio Gaber, Sergio Endrigo, Lucio Battisti, Rino Gaetano e Ivan Graziani: “Assenze pesanti – come specificano i curatori – di autori seminali che hanno aperto le danze (…) e rivoluzionato il modo di scrivere e comporre le canzonette (come cantava un altro grande assente, Edoardo Bennato)”. Ma non c’era, come tiene sempre a precisare il duo Morozzi-Ferretti, spazio per tutti, e dunque, non senza una certa sofferenza, si è dovuto procedere per esclusione: “Un’antologia d’altronde è un’operazione di selezione, sempre parziale, rivedibile, criticabile ma sempre frutto di alcune menti malate che devono prendere una decisione per tutti”.

Chi dunque si è tratto in salvo da questa sofferta operazione selettiva? Tiriamo subito fuori qualche nome: Fabrizio de André, Carmen Consoli, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Franco Battiato e Pino Daniele per esempio, che insieme a diversi altri big della canzone d’autore italiana hanno fornito, attraverso la propria opera e la propria vita, il materiale da cui 16 diversi narratori si sono fatti ispirare onde disegnare paesaggi e passaggi mentali dalle molte e suggestive sfaccettature.

Ed è così che ci ritroviamo a fare la conoscenza di Dolly, la Donna Cannone che, in compagnia dei suoi amici circensi, incanta uomini, donne e bambini laddove, sognando nel suo più intimo di volare, si fa sparare in aria da un cannone fatto costruire su misura per lei: “E il suo cuore si sentiva leggero e felice lassù e non aveva paura di nessuno”, narra lo stesso Luca Cerretti nel racconto di apertura de Gli (in)Cantautori, quello ispirato da una delle perle musicali di Francesco De Gregori.

A Gennaro Esposito, napoletano doc da un’infinità di generazioni, invece non piace Pino Daniele: “Ma com’è possibile, mi scusi? Lei è napoletano, no?”, replica stupefatta l’analista che si ritrova per le mani un caso alquanto insolito: “Da Eduardo Bennato ai 99 Posse, dai 24 Grana e Enzo Avitabile – risponde infastidito l’Esposito napoletano – a me piace tutto. Della canzone classica, poi, posso vantarmi di essere un esperto, oltre che un discreto interprete. È proprio Pino Daniele il problema, io non lo sopporto!”. Ma a tutto c’è una spiegazione, e anche questo strano quanto amabile caso, frutto della penna di Serena Venditto, troverà la sua più che logica soluzione: del resto, napoletani doc o meno, come si può non amare Pino Daniele?

Incontriamo poi il più siciliano dei cantautori, Franco Battiato, che nella straripante fantasia di Camilla Galli si trasforma nel carceriere di uno dei suoi più grandi collaboratori, il compianto filosofo Manlio Sgalambro: “Orde di individui ignoranti e disorientati, che si esprimono con un vocabolario ridotto all’osso quando non con versi gutturali totalmente privi di significato e di poetica, portatori non di teorie ma del nulla stesso. Ma ora basta parlare della trap”, esclama un esausto quanto lucido Sgalambro letterario, non dissimilmente da come avrebbe potuto pronunciarsi quello reale se ancora la sua luce fosse qui a illuminarci.

E non mancano, come nei veri colpi di scena, persino gli alieni: è infatti uno di loro, con le surreali sembianze del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, a rapire proprio Gianluca Morozzi, il quale, dal canto suo, pare non dispiacersi troppo a ritrovarsi nei panni di un giovanissimo Francesco Guccini in uno scambio di persona spazio-temporale che rischia di riscrivere un intero pezzo della canzone d’autore italiana.

C’è questo e tanto altro ne Gli (in)Cantautori, preziosa lettura che, nonostante qualche refuso qua e là, non mancherà di far sorridere, sognare ed emozionare gli amanti della grande tradizione cantautorale italiana.