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  1. Gioco d’azzardo, scatta il divieto di pubblicità e sponsorizzazioni: che cosa non vedremo più e cosa resta lecito
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  3. 2 - Le linee guida Agcom: cosa resta lecito
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Gioco d’azzardo, scatta il divieto di pubblicità e sponsorizzazioni: che cosa non vedremo più e cosa resta lecito - 4/5

A un anno dal decreto Dignità sono scadute anche le ultime deroghe: niente più spot su giornali, tv generalista e pay-tv, né sulle maglie dei giocatori e durante manifestazioni culturali e sportive. Previste eccezioni per le lotterie nazionali a estrazione differita, per le comunicazioni di mero carattere informativo su quote e jackpot. In caso di violazioni è prevista una multa pari al 20% del valore della sponsorizzazione e comunque non inferiore ai 50mila euro

3 – Le linee guida Agcom: cosa è vietato

Il gioco sparisce dai giornali, dalla tv generalista e dalle pay-tv, ma anche dalle maglie dei giocatori, dalle manifestazioni culturali, sportive e di ogni altro genere. Come specifica il documento dell’Autorità, però, oltre alle tradizionali forme di pubblicità, vanno considerate comunicazioni commerciali vietate anche il product placement, cioè la pubblicità indiretta, come ad esempio l’inserimento di un prodotto ai fini commerciali in una serie televisiva, la distribuzione di gadget brandizzati dei prodotti di gioco, l’organizzazione di eventi con premi costituiti da prodotti brandizzati e la pubblicità redazionale. Toccato dalla norma anche il mondo dei social, in particolare quello degli “influencer”, anche alle star di Instagram è vietata la sponsorizzazione, diretta o indiretta, dei giochi. Stop inoltre alle comunicazioni commerciali, anche se con consenso preventivo dell’utente.