Politica

Famiglia, Di Maio apre a Fontana: “Bene l’assegno unico per i figli fino a 26 anni. Porti la proposta in legge di Bilancio”

Luigi Di Maio al Corriere della Sera chiarisce: "Mai litigi sulla famiglia, si va uniti". Poi parla di un "ritrovato metodo" di governo con l'alleato leghista, al quale però manda una frecciatina sulla vicenda Autostrade: "Noi siamo per la revoca, non ho capito la Lega da che parte sta: sia coerente"

“È una proposta importante” che “non avremo difficoltà a sostenere“. Luigi Di Maio smentisce fastidi legati alla fuga in avanti del ministro leghista della Famiglia, Lorenzo Fontana, che aveva annunciato come il Governo stia lavorando a “un assegno unico da 100-300 euro per i figli da 0 a 26 anni“. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il vicepremier e capo politico del M5S ha detto chiaramente di augurarsi che il ministro “porti la proposta in legge di Bilancio”. Le presunte frizioni fra le due anime dell’Esecutivo erano legate più ai costi del provvedimento. “Basandoci sulle dichiarazioni da quel che ci risulta il suo annuncio arriverebbe a costare quasi 60 miliardi”, avevano dichiarato il giorno prima fonti vicine al vicepremier, parlando di “tombola”. Nel colloquio con Emanuele Buzzi, Di Maio però ha assicurato: “Litigi sulla famiglia no, mai. Si va uniti”.

Parlando del tema caldo relativo a migranti e Ong, Di Maio ha rassicurato sulla recuperata sintonia con l’alleato leghista: “Abbiamo ritrovato un metodo e questo è l’unico governo possibile“. Ma sui crescenti rumors legati un eventuale rimpasto di Governo, è criptico: “Non commento le indiscrezioni – dice – vedo i risultati, non ce ne importa nulla delle poltrone a noi. Basta che si fanno le cose fatte bene, per il Paese. Certo, se mi dicono rimettiamo le Province e regaliamo altre 2.500 poltrone alla burocrazia, il M5S dice pensiamo prima al lavoro e ad aumentare gli stipendi degli italiani con il salario minimo”. E sui rapporti con Alessandro Di Battista? “È una figura importante nel Movimento e tutti speriamo che torni a dare una mano concreta. Quando si è al governo, il lavoro è tanto e servono braccia“.

A poco più di un mese dall’anniversario del crollo del ponte Morandi a Genova, si parla poi di Autostrade e della possibilità di rinegoziare la concessione. “I tecnici del Mit – spiega – parlano di gravi inadempienze e di risoluzione unilaterale della convenzione. Noi ci stiamo muovendo nel solco dei contratti in essere e puntiamo alla revoca“. C’è un però: “Per convincerci a non farlo bisogna restituire agli italiani tutto  quello che gli è stato tolto in questi anni con gli aumenti dei caselli autostradali e molto altro. Ma noi siamo fermi sulla nostra posizione“. Qui arriva la frecciatina al Carroccio: “Non ho capito la Lega da che parte sta in questa partita, ma sono sicuro sarà coerente con quanto detto all’indomani della tragedia“.

Spazio anche agli esteri e ai rapporti con Vladimir Putin. Con il leader russo “è stato un incontro cordiale e positivo, abbiamo parlato anche delle sanzioni, che considero dannose per il nostro Paese e i nostri agricoltori. Porteremo il tema delle sanzioni anche in Europa, si devono individuare soluzioni alternative che non danneggino l’Italia”. Una sorta di politica dei due forni: “La vocazione del nostro Paese è sempre stata quella di dialogare tra i due blocchi. Gli Usa sono il nostro principale alleato, mentre la Russia resta un importante interlocutore sul piano commerciale e per la stabilizzazione delle aree di crisi. Penso alla Siria e alla Libia“.