Se nell’intervista andata in onda ieri sera su Rai3 nel corso della trasmissione Storie Maledette, la conduttrice più volte sottolinea a Ciontoli che non è il caso di definire solo “stupidaggini” le azioni che quella notte hanno portato alla morte di un ragazzo di vent’anni, è anche vero che nella prima parte (la seconda andrà in onda martedì 2 luglio) il racconto di quella notte si limita alla versione del sottufficiale di Marina
LE INCONGRUENZE: DALLE ABITUDINI DI MARCO, ALL’ESPERIENZA SULLE ARMI – Ciontoli racconta di aver bussato per entrare in bagno, dove c’era la figlia insieme a Marco, nudo nella vasca. Una versione ritenuta da sempre inverosimile per i genitori, che raccontano come Marco non si facesse vedere nudo neppure da loro. Il papà di Martina, però, sostiene di averlo persino accompagnato a una visita dall’urologo in vista di eventuali concorsi e di averlo visto nudo (“Non era un problema, Marco era come un figlio”). Fatto sta che Ciontoli avrebbe preso il marsupio e Marco l’avrebbe riconosciuto, perché uguale al suo. “Mi chiese se dentro ci fossero le armi. Voleva toccarle” racconta. E ancora: “Ho preso l’arma e, convintissimo che fosse senza proiettile, ho caricato e premuto il grilletto. Non sono mai stato un esperto d’armi, ho sempre avuto mansioni d’ufficio”.