Capitoli

  1. Ex Ilva, dai dati clinici all’immunità fino alla crisi dell’acciaio: guida alle questioni aperte del siderurgico di Taranto
  2. I dati sanitari/1 - Leucemie infantili
  3. I dati/2 - "Mortalità diminuisce"
  4. L'immunità: stop dal 6 settembre
  5. C'era o no nel contratto?
  6. Acciaio, mercato in crisi?
Ambiente & Veleni

I dati sanitari/1 - Leucemie infantili - 2/6

La partita dell'acciaio è nuovamente in una fase delicata, tra scenari internazionali incerti, le richieste delle associazioni ambientaliste e la decisione della multinazionale di rallentare la crescita della produzione in Puglia. "Un segnale negativo, l'aspetto più preoccupante", secondo Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom Cgil. Ecco una fotografia sui tre aspetti più discussi: dati sanitari dell'Istituto superiore di sanità, l'immunità penale e la situazione del mercato

La ministra della Salute, Giulia Grillo, e il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, hanno illustrato i dati più aggiornati sugli effetti dell’inquinamento a Taranto. Numeri contrastanti, in attesa, il prossimo 5 luglio, venga presentato il focus sul Sito d’interesse nazionale di Taranto all’interno dello Studio Sentieri. Il dato “negativo”, come la definito Grillo, è quello relativo al numero di ricoveri per leucemie nella fascia 0-19 anni: sono in “aumento” e in “eccesso”. Si tratta di 17 casi in 4 anni, quando nei precedenti 9 erano stati 26. Si riducono invece – ha sottolineato Brusaferro – “i ricoveri nel primo anno di vita per condizioni di anomalie congenite”, un dato che nelle scorse settimane aveva fatto discutere. In discesa anche le “concentrazioni in aria di benzoapirene”, perché si sono ridotti i livelli di produzione dell’acciaieria. “I livelli di emissione degli inquinanti sono anche efficacemente ridotti in seguito all’adozione di tecniche e tecnologie di abbattimento”, ha proseguito Brusaferro. Anche per quanto riguarda i valori di diossine e Pcb, per i campionamenti 2008/2018, “rilevati nei prodotti lattiero-caseari e nelle uova, si registra una riduzione nel tempo della contaminazione da queste sostanze”. Particolarmente positivo il dato delle uova, passato da 3,1 pg/g grasso a 0,8 e ormai sotto la soglia di raccomandazione dell’Ue.