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Wiko View 3 è lo smartphone da 150 euro per chi non ha troppe pretese

Prezzo conveniente, design adatto anche ai giovanissimi e buona autonomia sono i punti a favore di un prodotto che richiede qualche compromesso. Manca l'NFC, le foto in notturna non sono perfette e le prestazioni in alcune circostanze non sono fluide.

Se non avete grandi pretese, e il vostro budget è di poco superiore a 150 euro, lo smartphone Wiko View 3 potrebbe fare al caso vostro. È un prodotto Android di fascia bassa che ha un prezzo di listino di 179 euro, ma online si trova a quotazioni nell’intorno dei 150 euro. È un prezzo tutto sommato in linea con quanto offerto: schermo da 6,26 pollici, tripla fotocamera posteriore con sensore grandangolare, autonomia soddisfacente e design alla moda con notch a goccia.

I punti di forza sono appunto l’autonomia e il prezzo, oltre alla qualità delle foto che si ottiene in diurna. Per contro, la resa fotografica in notturna non è eccelsa, manca NFC, e la ricarica avviene tramite connettore micro-USB invece che con il più comodo USB-C. Particolarmente indicato per il pubblico di giovanissimi in procinto di ricevere in regalo il primo smartphone, oppure per chi deve solo svolgere attività quotidiane di routine. Il suo concorrente diretto è il Redmi Note 7, che ha circa lo stesso prezzo e con cui vale la pena fare un confronto accurato prima di decidere.

Design e prestazioni

Rispetto ai predecessori, con questo smartphone Wiko ha fatto un salto in avanti nella qualità dei materiali utilizzati. Il rivestimento resta in plastica per contenere i costi, ma la sensazione al tatto è piacevole e lo smartphone non risulta scivoloso. I colori, inoltre, si prestano per un pubblico giovane: il modello di test è nella colorazione “Electro Been”, ci sono anche quelle “Night Blue” e “Blush Gold”. Resta il problema delle ditate sul rivestimento posteriore, anche se l’effetto chiaro-scuro della colorazione le rende meno visibili.

Costruttivamente lo smartphone risulta solido e ben costruito. Il lettore per le impronte digitali (con velocità e precisione nella media) è sul pannello posteriore, insieme alla tripla fotocamera. Il pulsante di accensione e il bilanciere del volume sono sul lato destro, e chi ha le mani piccole potrebbe avere qualche difficoltà nel raggiungerli viste le dimensioni non proprio contenute dello smartphone (159 x 76,5 x 8,2 mm, per un peso di 178 grammi che è abbastanza leggero).

Del resto il Wiko View 3 integra uno schermo IPS LCD da 6,26 pollici con rapporto di forma in 19:9 e risoluzione HD+ (1.560 x 720 pixel). È da annotare che la risoluzione dei diretti concorrenti è maggiore: ed esempio, il Redmi Note 7 offre un valore Full-HD+. Sul fronte dell’esperienza d’uso, il pannello se la cava discretamente in quasi tutte le situazioni. I neri non sono assoluti e la luminosità massima non è molto elevata, quindi nelle giornate particolarmente soleggiate emerge qualche difficoltà di visualizzazione.

Da apprezzare il notch gestibile via software. È la fascia nera che fino a poco tempo fa era presente su tutti gli smartphone nella parte superiore. Ora è una goccia, squadrato, oppure l’utente può decidere di eliminarlo completamente. L’elemento “vintage” è il LED di notifica, di cui ormai quasi tutti gli smartphone sono privi.

Al centro della configurazione c’è il processore Mediatek Helio P22 affiancato da 3 Gigabyte di memoria RAM e da 64 Gigabyte di spazio di archiviazione, espandibile fino a 256 Gigabyte tramite micro-SD. In generale lo smartphone svolge bene il suo dovere e non abbiamo rilevato problemi nello svolgimento delle normali attività quotidiane. In alcune situazioni, però, il sistema va un po’ in affanno: durante i test ci è capitato di dover chiudere tutte le applicazioni attive per far ritornare il dispositivo in condizioni ottimali.

La connettività non brilla: sono presenti Wi-Fi monobanda, il supporto dual-SIM, Bluetooth, una porta micro-USB anziché Type-C e non c’è il supporto NFC. Presente la presa jack per le cuffie e un solo altoparlante sul bordo inferiore.

Autonomia e fotocamera

Wiko View 3 offre una buona autonomia: si arriva facilmente a sera e, con un utilizzo più blando, non è utopico pensare di coprire due giorni. Durante i test abbiamo lavorato lontano dalla presa elettrica per più di 30 ore consecutive.

Il comparto fotografico supera le aspettative. Sul retro ci sono tre fotocamere che offrono grande versatilità grazie anche a un sensore grandangolare da 13 Megapixel, non comune in questa fascia di prezzo. Il sensore principale è da 12 Megapixel, il terzo è da 2 Megapixel per la profondità di campo. Le foto in diurna sono belle, con colori nitidi e abbastanza dettagli, soprattutto se si utilizza l’HDR. C’è del rumore di fondo, ma il software tenta di ridurlo aumentando il livello di nitidezza. A volte il contrasto è un po’ troppo elevato, ma nella maggior parte dei casi rende gli scatti perfetti per la condivisione sui social. In alcuni casi, poi, le immagini risultano un po’ piatte.

Buoni risultati anche per le foto grandangolari, a patto di non scattare in notturna: subentra del rumore, i colori risultano impastati e c’è una grande perdita di dettagli. Se non si ha la mano ben ferma, le foto a buio appariranno mosse. La modalità notte è presente, ma non migliora molto la situazione. È supportata la registrazione video fino alla risoluzione Full HD.

Discorso analogo per la fotocamera frontale da 8 Megapixel, che scatta buone foto in diurna e in condizioni ottimali di illuminazione, meno in notturna. I selfie mostrano colori naturali ma il livello di dettaglio non è elevato e l’effetto bokeh (il fondo sfocato) scontorna in maniera un po’ innaturale. Il risultato resta tuttavia soddisfacente. Nel complesso, è un comparto fotografico da promuovere per quanto riguarda gli scatti in diurna e da migliorare per la resa in notturna.