Cultura

Addio a Enrico Nascimbeni, è morto il giornalista e cantautore che lottava per i diritti Lgbt e delle minoranze

Aveva 59 anni. Negli anni ha ottenuto molti riconoscimenti musicali. La dedica della moglie: "Ora vola libero e a tutti manda il suo abbraccio di libertà". Famoso per il suo impegno sociale in favore delle minoranze, un anno fa aveva denunciato un'aggressione da parte di un gruppo neofascista

“Ora vola libero e a tutti manda il suo abbraccio di libertà“. Con queste parole la moglie Pat Vetti ricorda sui social Enrico Nascimbeni, giornalista e cantautore morto a Milano a causa di un malore. Aveva 59 anni. “Enrico ora è un aquilone. Ha scelto di sbagliare, le parole sono sue, assieme a quella grande umanità composta di amori, affetti, amicizie, poesie, canzoni”. E difatti, Nascimbeni era uno scrittore, cantante, poeta di libertà e uguaglianza, che per anni si è battuto per i diritti della comunità Lgbt e di altre minoranze. Un anno fa, aveva denunciato un’aggressione da parte di un gruppo di neofascisti.

Nato a Verona il 20 novembre 1959, era figlio di Giulio Nascimbeni (1923-2008), giornalista culturale del Corriere della Sera per quasi 50 anni e conduttore della rubrica Tuttolibri sulla Rai dal 1967 al 1975. Negli anni, Enrico ha stretto un’amicizia con il cantautore Roberto Vecchioni e ha collaborato con lui in vari brani tra i quali “Vincent” e “L’ultima notte di un vecchio sporcaccione”, interpretata con Vecchioni durante il Premio Tenco nell’edizione del 2003 (per il quale vinse il premio Critica). Tra i suoi concerti più famosi quello del 1979 con Peter Hammill dei Van der Graaf Generator. Nel 2009 è stato nella classifica annuale iTunes Rewind il primo artista italiano con l’album “Uomini sbagliati”, davanti a lui gli U2 e Michael Jackson, guadagnando disco d’oro e disco di platino.

Nel 2016 ha vinto in Venezuela quello che viene definito “Il piccolo Nobel del Sudamerica” cioè il premio Simon Bolivar per il suo impegno artistico e sociale. È stato anche ambasciatore dell’Unicef. La sua carriera come giornalista professionista è iniziata come collaboratore del Corriere d’Informazione e del Corriere della Sera ma negli anni ha lavorato anche con Il Giorno, L’Arena, L’Indipendente, Studio Aperto, Verissimo e Sette. Dal 2001 Nascimbeni aveva ripreso a fare il cantautore e a scrivere canzoni per altri artisti. Nel 2003 ha firmato un contratto con Azzurra Music. Nel 2004 è diventato un autore con contratto con la Emi e nel 2007 con la Molto Pop. Nel 2010 ha firmato con l’etichetta Penthar e Mizar. Ha anche tradotto in italiano brani di Tom Waits, Leonard Cohen e Suzanne Vega.