Capitoli

  1. Cannabis light, i prodotti a rischio e i danni economici: ecco le sei conseguenze della sentenza della Cassazione
  2. Legge del 2016: cosa prevede
  3. Cosa dice la sentenza della Cassazione
  4. Prodotti e negozi a rischio?
  5. Gli effetti dell'erba light
  6. Il mercato: trend sempre in crescita
  7. Salvini diceva: “Chiudiamoli tutti”
Giustizia & Impunità

Il mercato: trend sempre in crescita - 6/7

La sentenza dice che è vietata la vendita di oli, resina, inflorescenze e foglie di marijuana sativa perché la norma sulla coltivazione non li prevede tra i derivati commercializzabili, a meno che questi prodotti siano in concreto “privi di efficacia drogante”. È questo il passaggio che, in attesa delle motivazioni, lascia il punto interrogativo sulla futura vendita

Dalla “liberalizzazione” del 2016, la vendita di cannabis light in Italia ha subito una grandissima espansione. Un boom che, secondo la Coldiretti, solo nel 2017 valeva 40 milioni e nel 2018 è arrivato a valere 150 milioni di euro. Il business riguarda anche il mercato del lavoro: sono migliaia i commessi, gli agricoltori e i rivenditori sparsi su tutta la penisola. Sempre secondo Coldiretti, nel giro di cinque anni sono aumentati di dieci volte i terreni coltivati a canapa: dai 400 ettari del 2013 ai quasi 4.000 del 2018. La legge del 2016, inoltre, ha parzialmente diminuito la diffusione di erba illegale, scesa del 12% rispetto a due anni e mezzo fa.