Calcio

Serie B, Corte d’appello Figc ribalta tutto: Palermo salvo, Foggia in C. Salernitana e Venezia giocheranno il playout

La sentenza è un’autentica sorpresa: dopo il giudizio del primo grado, in pochi si aspettavano una pena più soft per i rosanero, accusati di irregolarità gestionali nell’era Zamparini. Giusto o sbagliato, il verdetto ha però un sicuro effetto: fa sparire di colpo tutta una serie di problemi, ricorsi e minacce da cui la Serie B (ma più in generale il pallone italiano) rischiavano di non uscire più

Palermo penalizzato ma salvo, Foggia in Serie C e playout tra Venezia e Salernitana. La complicata stagione della Serie B, iniziata male e proseguita peggio, si conclude con l’ennesimo ribaltone in tribunale: la sentenza d’appello “grazia” il Palermo, che era stato retrocesso all’ultimo posto per gravi illeciti amministrativi; la retrocessione d’ufficio viene convertita in una pesante, ma in realtà leggerissima penalizzazione di 20 punti. Quanto basta per chiudere il campionato a 43, esattamente sopra la quota salvezza. Così i siciliani restano in Serie B, in Serie C ci va il Foggia che invece nelle ultime settimane aveva sperato di potersi giocare la salvezza almeno in uno spareggio, su cui però si era innescato l’ennesimo cortocircuito legale.

La sentenza della Corte d’appello della Figc è un’autentica sorpresa: dopo il giudizio del primo grado, in pochi si aspettavano una pena più soft per i rosanero, accusati di irregolarità gestionali nell’era Zamparini. Si tratta di un’altra sconfitta per la procura federale, a cui si può imputare soprattutto il ritardo con cui il procedimento è arrivato a sentenza, proprio a ridosso della fine del torneo anche a causa di una chiusura e riapertura delle indagini. In questo caso, però, viene smentito anche il tribunale federale, che aveva comminato una pena molto dura. 

Giusto o sbagliato, il verdetto ha però un sicuro effetto: fa sparire di colpo tutta una serie di problemi, ricorsi e minacce da cui la Serie B (ma più in generale il pallone italiano) rischiavano di non uscire più. Dopo la retrocessione del Palermo, si era infatti aperta una vera e propria guerra sull’eventuale disputa del playout, che il format prevede di norma fra quart’ultima e quint’ultima. La Lega Serie B lo aveva annullato, affermando (su libera interpretazione sostenuta da Claudio Lotito, patron della Lazio e guarda caso della Salernitana direttamente coinvolta) che così le quattro retrocesse c’erano già e lo spareggio non serviva più.

Il Foggia, che era retrocesso sul campo ma con lo slittamento del Palermo aspirava legittimamente a guadagnare una posizione in graduatoria, aveva fatto ricorso e vinto in sede cautelare al Tar. Anche il Collegio di garanzia del Coni gli aveva dato ragione. La situazione era pronta a esplodere giovedì. Da una parte il consiglio di Lega Serie B, vicino a Lotito, per nulla intenzionato a far giocare lo spareggio contro la stessa volontà del suo presidente Mauro Balata, mentre la Salernitana minacciava ricorso in tutte le sedi, anche al Consiglio di Stato. Dall’altra la Figc di Gabriele Gravina, che di fronte al parere dei giudici non poteva che chiedere la calendarizzazione della partita. 

C’era la concreta possibilità che il consiglio di Lega sfiduciasse il presidente Balata, e che la FederCalcio fosse costretta a commissariare la Serie B per mancato svolgimento del campionato. L’ennesimo caos. Ora però è tutto risolto: col Palermo che resta in Serie B non ci sono terremoti in graduatoria e nessuno avrà nulla da obiettare sul playout fra Venezia e Salernitana, rispettivamente quint’ultima e quart’ultima in classifica. Sarà un caso, ma questa sentenza fa felici quasi tutti. Tranne il Foggia, che l’anno prossimo giocherà in Serie C.