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  2. Keaton gotico, Clooney piacione
  3. Il mimetico Bale e l'insignificante Affleck
Cinema

Il mimetico Bale e l'insignificante Affleck - 3/3

Londinese, 33 anni, l'attore ha raggiunto fama mondiale per aver interpretato a partire dal 2008, e per cinque altre volte, il vampiro Edward Cullen nella celebre saga tratta dal romanzo di Stephanie Meyer. Carriera che però è riuscito ad orientare verso una direzione mista, tra titoli più commerciali e vere e proprie chicche autoriali dirette da registi statunitensi di pregio

Christian Bale (2005-2008-2012)

Batman Begins, The Dark Knight e The Dark Knight Returns. Inutile dire che Bale sembra nato per infilarsi la tuta del Batman ambivalente e definitivo, al contempo disilluso e potente, fragile e forzuto. Poi chiaro in questa mini saga nella saga diretta da Nolan ci sono pure diversi comprimari da paura come Gary Oldman, Michael Caine, Tom Hardy e il Joker di Heath Leadger. Indovinato il mood, un camaleonte mimetico come Bale non poteva che risultare il migliore.

Ben Affleck (2016)

Come si fa a parlar male di Affleck? Poveretto, lui ce la mette sempre tutta in ogni ruolo e riesce perfino a girare ottimi film come l’oscarizzato Argo, ma il suo uomo pipistrello (Batman vs. Superman: Dawn of justice) non è proprio nulla di che. Affleck poi così gonfio da scoppiare e con quella barbetta di un giorno è un Batman che sa più di burbero operaio dei telefoni di Boston che un uomo dal passato tormentato alla Bruce Wayne.

Adam West (1966)

È il Batman con la pancia prominente che entra di diritto tra i Batman su grande schermo perchè dalla memorabile serie tv nel 1966 venne tratto un lungometraggio perlopiù identico esteticamente al telefilm. West non ha mai brillato per prestanza fisica, e il suo Batman era un semplice ma efficace corpo cartoon in un’epoca in cui le star non andavano (grazie a dio) in palestra a fare pettorali tutto il giorno. Uomo pipistrello affabile e spiritoso, perennemente in pericolo di fronte ai villain e ai loro scagnozzi proprio per la scarsa atleticità, ma che si salvava all’ultimo dalle trappole mortali in quanto filantropo scienziato acuto e perspicace. Celebri i fulminanti balloon onomatopeici che sbucavano sullo schermo durante le risse con botte da orbi (lasciate in lingua originale). Un c’era una volta da lucciconi.