di Sameh Zoabi. Con Kais Nashif, Yaniv Biton, Lubna Azabal. Israele/Lussemburgo/Francia/Belgio 2018. Durata: 97’.Voto: 3,5/5 (AMP)
Applaudito e premiato (l’attore Kais Nashif) a Venezia Orizzonti 2018, Tutti pazzi a Tel Aviv offre un modello esemplare di come ridere di una tragedia, per dirla alla Chaplin, di come“prendere il proprio dolore e giocarci”. E la condizione, tanto in letteratura come nel cinema, non cambia: al centro deve stare una scrittura solida. In tal senso il film del palestinese Zoabi è doppiamente pertinente, sia in senso largo che stretto: largo perché la commedia è essenzialmente scrittura, e stretto perché si tratta di una luminosa “messa in scena” della scrittura. Un esempio di meta-cinema (meglio dire di “cinema sulla tv”) con lucidità politica e respiro etico: tentare la pace nel conflitto più lungo della Storia si può, ma purtroppo questa va ancora “filtrata” dalla finzione.