Capitoli

  1. Joker, cinque cose da sapere sul nemico numero uno di Batman
  2. 1. L’uomo che ride
  3. 2. Il principe clown del crimine
  4. 3. The Killing Joke
  5. 4. L’agente del caos
  6. 5. Il nichilismo del Joker
Cinema

3. The Killing Joke - 4/6

Un anno prima dell’uscita del film di Tim Burton, la leggenda del fumetto Alan Moore pone la pietra miliare al cospetto della quale tutte le interpretazioni del Joker conosceranno un prima e un dopo. Nella storia nota come The Killing Joke al Joker non viene dato un nome ma viene data un’origine, sfaccettata, tragica e complessa, che lui stesso ammette di non ricordare in maniera univoca e coerente, e una tesi: chiunque può diventare lui, chiunque può sprofondare in un abisso di nichilismo e depravazione, tutto ciò di cui ha bisogno è una giornata storta. Dietro all’eufemismo della “giornata storta” si nasconde un violento mix di fallimento, stress, sopruso, perdita e disperazione. Le sevizie fisiche e psicologiche a cui il Joker sottopone il commissario Gordon e la figlia Barbara, solo per dimostrare a Batman quanto sia fragile l’ordine che si ostina a difendere, lo consacrano quale quintessenza antitetica del Cavaliere Oscuro, quale inquietante riflesso distorto, e maniacalmente più sincero, di un adulto altrettanto fittizio e paranoide che dà un senso alla propria tragedia, nonché alla propria mania del controllo, andando in giro a percuotere criminali vestito da pipistrello.