di Bill Holderman. Con Diane Keaton, Candice Bergen, Jane Fonda. Usa 2018. Durata: 105’. Voto: 1/5 (DT)
California. Quattro amiche (una ottantenne, due settantenni e una sessantenne, per essere precisi) si incontrano una volta al mese in salotto per chiacchierare delle loro ultime letture. L’apparizione di 50 sfumature di grigio sconvolgerà le loro esistenze e tutte e quattro si daranno da fare per riattivare sentimento, erotismo e sessualità che parevano un po’ appannate. Pesantissimo, tramortente, inqualificabile feel good movie sulla terza età al femminile. Regia nulla, script vagamente radical chic (la battuta su Herzog è roba che non comprendono nemmeno a Manhattan), e un chiacchiericcio continuo, insopportabile, mortifero condito da un commento musicale da asilo nido. Al primo drink del gruppo c’è già aria da fuggi fuggi, ma quando la Keaton tocca nelle parti basse Andy Garcia sull’aereo e lui si guarda attorno come fosse una sit-com con il pubblico capisci che non c’è più niente da fare. Va bene l’arzilla comicità delle attrici anziane, ma qui siamo alla farsa involontaria spezzettata in tante affastellate ed imbarazzanti gag.
