Capitoli

  1. Heath Ledger oggi avrebbe compiuto 40 anni. Tutto quello che non sapete sui film che lo hanno reso immortale
  2. Primi baci, primi passi
  3. Ennis. Solo Ennis
  4. Supponiamo un amore
  5. In pellicola
  6. Arriva il clown
  7. Arrivederci, Heath
Cinema

Arriva il clown - 6/7

Strabiliato dal suo lavoro, Nolan concede a Heath enormi libertà. Proprio ciò che l’attore australiano sognava quando a dieci anni esordiva sul palcoscenico vestito da Peter Pan. O quando alle superiori sceglieva di dedicarsi alla recitazione, partendo per Sidney e mettendo da parte l’hockey su erba, di cui pure era una promessa. Ledger si rinchiude così in una camera d’albergo a Londra e comincia a costruire il personaggio. Tiene un diario persino, annotando immagini e suggestioni. Lavora molto sulla voce, si esercita da ventriloquo e cerca ispirazione nei look di Sid Vicious e di Alex DeLarge in Arancia Meccanica. Barcolla ingobbito e affila una sadica risata. Alla mimica si aggiunge poi il trucco, che è ispirato in parte al Brandon Lee de Il Corvo e in parte a L’uomo che ride di Victor Hugo, con quelle cicatrici scolpite nella carne dal silicone. Un effetto di assoluto realismo, non fosse che le protesi cedono, costringendo Heath a leccarsi le labbra di continuo. Un viscido tic che decide di portare con sé, caratterizzando ancor di più il suo Joker. Quello che ne esce è un vero freak, in grado di terrorizzare persino il più navigato fra i suoi colleghi, Michael Caine, l’Alfred della trilogia: “È un ragazzo adorabile, ma il suo personaggio è una rivelazione infernale. Al primo ciak che recitammo insieme mi mise una tale paura che dimenticai le battute”.