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Codice appalti, Zaia: “Va cambiato”. Ma Chiamparino: “Finanziamenti e progetti lenti, norme non sono problema”

Mentre la Lega ha dato l’assalto al codice degli appalti, già bollato come “boiata pazzesca” dal sottosegretario Massimo Garavaglia e bocciato pure dal collega Armando Siri secondo cui “per combattere la corruzione serve il buonsenso“, a Palazzo Chigi il presidente Giuseppe Conte ha incontrato Regioni e Comuni, oltre ai sindacati e alle associazioni dei costruttori (Ance) e degli industriali sul tema dello sblocca cantieri. “Vogliamo far ripartire la nostra economia sbloccando i cantieri”, ha rivendicato il premier. Mentre presidenti di Regione come il leghista Luca Zaia (Veneto) e il forzista Giovanni Toti hanno rilanciato la necessità, a loro dire, di “cambiare il codice”. “Non è stato la panacea contro la corruzione”, ha sottolineato Zaia. Ma il dem Chiamparino (Piemonte) si è dissociato: “Il problema sono finanziamenti e progetti lenti, non le norme. Si può migliorare, ma rischio è che vogliano far saltare assetto che può funzionare”. Resta poi il nodo Anac, con il rischio depotenziamento dell’autorità Anticorruzione . Ma Toti nega: “Da una prima bozza non sembra sia questo l’intento del governo”.