Cronaca

Reddito di cittadinanza, “richiesto anche da membri del clan Spada”. La reazione di Di Maio: “Non prenderanno un solo euro”

La famiglia di origini sinti, partita dall'Abruzzo negli Anni Cinquanta, è nota alle cronache per il proprio predominio criminale nel territorio di Ostia. Secondo Il Messaggero, negli scorsi giorni, almeno tre famiglie hanno chiesto al caf della Cisl l'attenzione Isee, propedeutica per fare domanda. Interrogazione di Fi: "Confermate le nostre preoccupazioni"

Almeno tre nuclei della famiglia Spada hanno chiesto appuntamento al caf della Cisl di Ostia per la compilazione dell’Isee, documento propedeutico alla richiesta del reddito di cittadinanza. La notizia, diffusa da Il Messaggero, ha comportato la reazione del vicepremier Luigi Di Maio, che in un tweet dice di poter “garantire che chi fa parte del clan Spada non prenderà un solo euro”.

La famiglia di origini sinti, partita dall’Abruzzo negli Anni Cinquanta, è nota alle cronache per il proprio predominio criminale nel territorio di Ostia. E alcuni membri del clan sono stati recentemente condannati per associazione mafiosa in primo grado. Mentre l’11 ottobre scorso, a diversi componenti della famiglia, vennero sequestrati beni e attività per 19 milioni di euro. Come riporta Il Messaggero, il cognome “pesante” non è passato inosservato nel centro di assistenza fiscale del sindacato, dove anche il 6 marzo – primo giorno per la presentazione delle domande – gli Spada si sono affacciati per richiedere l’Isee, evidentemente convinti di poter dimostrare il proprio status e quindi chiedere il sussidio economico.

“Il reddito di cittadinanza serve a ridare speranza agli invisibili. Leggo che alcuni membri del clan Spada avrebbero avanzato richiesta”, ha scritto su Twitter il vicepremier e leader del M5s. “Non so se è vero ma posso garantire che chi fa parte del clan Spada non prenderà un solo euro – ha aggiunto – Ho chiesto personalmente le opportune verifiche”.

Il senatore di Forza, Francesco Giro, ha già annunciato un’interrogazione parlamentare, mentre il collega di partito Sestino Giacomoni, deputato e vicepresidente della commissione Finanze, afferma: “Il caso della famigerata famiglia Spada che a Ostia ha presentato domanda per ottenere il reddito di cittadinanza conferma le nostre preoccupazioni. È proprio il caso di dire che ‘chi di Spada ferisce, di Spada perisce'”. I contribuenti, aggiunge, “che saranno costretti a pagare il reddito di cittadinanza a delinquenti, evasori e cittadini di altre nazionalità, infatti, finiranno per colpire chi ha varato questo provvedimento assurdo, ossia il governo giallo-verde, mandandolo a casa”.