Zonaeuro

Spagna, socialisti e Podemos indietro nei sondaggi. L’ultradestra di Vox in crescita. Ciudadanos ago della bilancia

Secondo i rilevamenti, ad oggi una alleanza di sinistra non andrebbe oltre il 40% dei consensi. Verso il 50% una alleanza tra popolari e ultradestra franchista. Ma il risultato potrebbe non bastare e rendere decisivo l'apporto della compagine liberista, con l'estrema destra a quel punto relegata all'appoggio esterno

La piazza che il 10 febbraio a Madrid chiedeva elezioni anticipate ha ottenuto ciò che voleva. Il 28 aprile la Spagna torna al voto e gli stessi organizzatori di quella manifestazione, il Partito Popolare, Ciudadanos e i populisti filo-franchisti di Vox, potrebbero essere i prossimi a sedersi ai banchi del governo. Secondo gli ultimi sondaggi, l’attuale esecutivo socialista formato da Psoe e Podemos riuscirebbe a racimolare meno del 40% dei consensi. Ma un accordo tra le tre principali realtà di destra, simile a quello raggiunto poche settimane fa dopo il voto in Andalusia, varrebbe molto di più: il 50%. A decidere di che colore si tingerà il prossimo esecutivo saranno gli ultraliberali di Ciudadanos che dovranno scegliere tra l’europeismo, ma con politiche di stampo socialista, di Psoe e Podemos, e le politiche di destra dei Popolari, anche se “inquinate” dal sovranismo degli estremisti di Vox.

L’ipotesi che sembra oggi avere più credito è quella di un esecutivo tricefalo formato da Partido Popular, Ciudadanos e Vox, con quest’ultimi che potrebbero anche garantire un appoggio esterno al governo in cambio di un programma che esaudisca le loro richieste. Si tratta di una formula già sperimentata: i tre partiti hanno partecipato e organizzato le manifestazioni antigovernative di febbraio e, cosa più importante, sono riusciti a trovare un accordo per governare l’Andalusia. Dopo un mese di trattative, la formula utilizzata nella regione meridionale spagnola è stata proprio quella di un esecutivo a due facce (Pp e Ciudadanos), con l’appoggio esterno di Vox. Se il leader dei Popolari, Pablo Casado, non disdegna la sempre più solida alleanza con l’ultradestra Dio-Patria-Famiglia di Vox guidata da Santiago Abascal, la difficoltà sarà, di nuovo, quella di far convivere i filo-franchisti fuoriusciti proprio dal Pp con gli ultraliberali discepoli del macronismo di Albert Rivera.

Queste difficoltà sono emerse anche nel corso dei colloqui per la formazione dell’esecutivo andaluso. Durante un mese di trattative, Vox, forte dell’11% appena ottenuto, presentò ai due futuri partner una lista di punti da inserire nelle politiche di governo. Tra questi c’erano richieste che hanno suscitato lo sdegno delle opposizioni e anche di Ciudadanos, ad esempio la modifica della legge sulla violenza sulle donne, e altre che si concentravano soprattutto sulla lotta all’immigrazione, riduzione dei diritti delle minoranze e un netto abbattimento della pressione fiscale. È stato il lavoro di mediazione di Casado che ha convinto Ciudadanos a scendere a patti su certi temi, nonostante le forze neonazionaliste rappresentino il nemico giurato del presidente francese, Emmanuel Macron, sia in Francia che in Europa. Un lavoro di mediazione che il leader Popular sembra essere disposto a svolgere anche a livello nazionale pur di garantirsi l’appoggio di una formazione in continua ascesa come Vox e formare una larga alleanza a destra.

L’altra opzione potrebbe essere quella di un accordo tra Ciudadanos e l’attuale esecutivo a trazione socialista che, così, godrebbe di quasi il 60% dei consensi popolari. Il grande ostacolo a un’alleanza del genere, ancora mai sperimentata, è rappresentato soprattutto dall’incompatibilità tra le politiche economiche di stampo socialista di Podemos e, invece, l’approccio liberista di Ciudadanos. A legare i membri del partito di centro con le due realtà di sinistra, in special modo con i Socialisti di Pedro Sánchez, è proprio l’avversione nei confronti delle formazioni sovraniste che stanno emergendo e rafforzandosi in Europa. Inoltre, la presenza di Ciudadanos in un eventuale esecutivo con Psoe e Podemos potrebbe garantire a Rivera un governo di sinistra europeista ammorbidito dalle inevitabili concessioni di stampo liberista in cambio dell’appoggio dei macronisti.

Il voto del 28 aprile e le dichiarazioni dei vari leader nelle prossime settimane toglieranno ogni dubbio sulle possibili alleanze in campo. Ad oggi, sembra che a decidere il colore del prossimo governo saranno proprio i membri di Ciudadanos: scendere a patti con la sinistra socialista in nome di un governo europeista o guardare a destra, turandosi il naso di fronte alle richieste di Vox e facendo diventare la Spagna il nuovo terreno di conquista dei sovranismi europei.

Twitter: @GianniRosini