Calcio

Higuain, il Milan e quei 18 milioni in sei mesi buttati dalla finestra: simbolo di una società senza un progetto vero

FATTO FOOTBALL CLUB - Il Diavolo, che non naviga certo nell’oro e si barcamena nel mare di debiti accumulati dalla precedente gestione tra le onde del fairplay finanziario e della Uefa, ha bruciato il corrispettivo di un acquisto di medio valore per un prestito interrotto a metà stagione. Ed è solo l’ultima follia di un’operazione complessivamente scriteriata

Oggi, alla ripresa dalla sosta, il Milan si presenterà in campo a Genoa senza Gonzalo Higuain, il grande acquisto dell’ultimo calciomercato, l’uomo simbolo del nuovo ciclo rossonero targato Elliott-Leonardo, il campione che avrebbe dovuto riportare la squadra in Champions League. Dopo appena sei mesi è già tutto finito: il Pipita scappa al Chelsea, dal mentore Sarri, il Milan ripartirà di nuovo da zero da Krzysztof Piatek, il polacco dei record che al debutto in Serie A ha segnato 13 reti in 19 partite.

Diciotto milioni di euro buttati dalla finestra (per non dire di peggio), stipendio escluso. Nel giudicare quella che con tutta probabilità sarà la più importante operazione di questa sessione di mercato invernale ci sono tanti aspetti da tenere in conto, ma non si può che partire da questo oggettivo dato numerico: il Milan, che non naviga certo nell’oro e si barcamena nel mare di debiti accumulati dalla precedente gestione tra le onde del fairplay finanziario e della Uefa, ha bruciato il corrispettivo di un acquisto di medio valore per un prestito interrotto a metà stagione. Higuain è costato 3 milioni di euro al mese, 2,25 a gol, circa 100mila euro al giorno: nei numeri c’è tutto il suo fallimento in rossonero. La sua astinenza era diventata un caso, il suo nervosismo un problema anche per mister Gattuso: alla fine la società ha scelto di disfarsene alla prima occasione, presentatasi sotto le vesti del Chelsea. Ma questa rischia di essere solo l’ultima follia di un’operazione complessivamente scriteriata.

L’errore è a monte, certo: aver scommesso non tanto sul calciatore (impossibile mettere in dubbio le sue qualità), quanto sulla persona sbagliata. Non è nemmeno la prima volta che succede in casa rossonera: l’anno scorso Leonardo Bonucci, il “professore” che doveva “spostare gli equilibri” con tanto di fascia di capitano al braccio ma ha preferito tornarsene a Torino con la coda fra le gambe; quest’anno il “traditore” (a Napoli lo avevano ribattezzato forse non a caso “Giudain”) Higuain, leader solo quando le cose vanno bene. Sono sbagli che si pagano. In questo caso però davvero a caro prezzo.

La sua cessione a questo punto della stagione non ha alcun senso. Il Milan non ci guadagna nulla, visto che non è proprietaria del cartellino. Ci risparmia sei mesi di stipendio, e forse metà del costo del prestito, a fronte però di una spesa esorbitante che tra ingaggio e trasferimento si aggira intorno ai 20 milioni. Si libera del fardello del riscatto (fissato a quota 36 milioni), che però avrebbe comunque potuto non esercitare a giugno. Tanto valeva tenerselo fino a fine anno, sperare in una sua rinascita o in qualche suo gol (è un campione, anche nei momenti più cupi li ha sempre fatti) e poi valutare il da farsi. Invece no, il Milan ha preferito cambiare tutto e subito, rinnegando però le sue stesse scelte (c’era già Leonardo al momento dell’acquisto del Pipita la scorsa estate).

Dunque: fuori Higuain, dentro Piatek. Dal punto di vista finanziario è un autentico disastro, c’è poco da aggiungere. Da quello tecnico quantomeno un’incognita, perché se è vero che al suo posto arriverà un attaccante molto più motivato come Piatek, il polacco è una scommessa: ha segnato tantissimo ma giocato davvero poco in Serie A, potrebbe essere un nuovo fenomeno del calcio mondiale come una meteora. Il Milan lo sta strapagando (40 milioni di euro, spicciolo più, spicciolo meno), come succede sempre quando si tratta con l’acqua alla gola un calciatore in grande forma. L’impressione è che l’affare lo stia facendo soprattutto il Genoa, infatti Preziosi non ci ha pensato un minuto a impacchettare il suo gioiello e chiudere una plusvalenza record (sei mesi fa Piatek era stato pagato 5 milioni). Quanto al Milan, nella migliore delle ipotesi significa certificare il fallimento del progetto di questa stagione. Nella peggiore, di compromettere anche la prossima che si sarebbe potuta pianificare con più calma in estate senza l’acquisto oneroso di Piatek, che precluderà altri arrivi nel reparto avanzato. Capita, quando non si ha un progetto vero.

Twitter: @lVendemiale