Cinema

Pixar compie 30 anni. A Roma una mostra ripercorre la storia dei suoi film d’animazione

di Massimo Arcangeli e Sandro Mariani

Alzi la mano chi non si è commosso davanti alle avventure di Carl Fredricksen, il vecchietto poco socievole di Up (2009), e del piccolo scout coprotagonista (Russell) nel loro viaggio verso le venezuelane Cascate Paradiso. O chi non si è interrogato, senza però riuscire a ottenere una soddisfacente risposta, sul perenne disordine giocattolesco che anima le scatenate vicende della saga di Toy Story (1995, 1999, 2010), o non si è mai chiesto se Inside Out (2015) è un prodotto per bambini o meno.

Si potrebbe andare avanti ancora a lungo leggendo l’elenco dei personaggi della Pixar che hanno accompagnato la nostra infanzia, o ci hanno fatto tornare bambini, nell’ultimo quarto di secolo. Dallo sceriffo Woody di Toy Story, doppiato da Fabrizio Frizzi (la voce originale era quella di Tom Hanks), al pesciolino disabile di Finding Nemo (2003; Alla ricerca di Nemo) e Finding Dory (2016; Alla ricerca di Dory); dai personaggi motoristici della serie di Cars (2006, 2011, 2017), Luigi in testa – una Fiat 500 prodotta negli anni Sessanta -, all’astronauta Buzz Lightyear (in Toy Story anche lui), ispirato a Buzz Aldrin, e a tanti altri, tutti incredibilmente “veri”.

“I mostri Sulley e Mike di Monster & Co., il topino Rémy di Ratatouille e la preadolescente Riley di Inside Out”, e via di seguito, “sono personaggi ‘abilitati’ dalla tecnologia, ma devono sostanza e forza a un approccio e a una metodologia di lavoro che possiamo definire umanistica” (Maria Grazia Mattei, Pixar: il futuro del cinema, in Elyse Klaidman, a cura di, Pixar. 30 anni di animazione, catalogo della mostra, con Maria Grazia Mattei, San Francisco, Chronicle Books, s. d., p. 15).

Sono ben 40, fra lungometraggi e cortometraggi, i titoli Pixar che dal lontano 1984, con The Adventures of André & Wally B. (durata: 2 minuti), divertono i più piccoli e fanno riflettere i più grandi. Ognuno di quei titoli, in un modo o nell’altro, ha lasciato il segno, anche se la storia “ufficiale” del marchio – nel frattempo sono usciti i corti Luxo Jr. (1986, Luxo Junior) e Red’s Dream (1987; Il sogno di Red) – si può senz’altro far iniziare con Tin Toy (1988), che si è aggiudicato il premio Oscar come miglior cortometraggio.

Dal 1988 al 2018, con l’ultimo nato, Incredibles 2 (Gli Incredibili 2), sono 30 anni di animazione. Li celebra una bella mostra romana allestita al Palazzo delle Esposizioni. È stata inaugurata il 20 ottobre scorso, e c’è ancora poco tempo per chi vuole approfittarne per visitarla: chiuderà il prossimo 20 gennaio. Consigliamo caldamente di andarla a vedere, ma intanto godetevi il video che abbiamo realizzato per l’occasione.