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Sea Watch, ong: “Di Maio? La posizione italiana non è chiara”. Il vicepremier: “Non dispongono della vita dei migranti”

"La trattativa sulla redistribuzione dovrebbe avvenire dopo lo sbarco. Non prima di garantire un porto", ha detto Giorgia Linardi, portavoce della ong in un’intervista al Fatto. Il vicepremier: "Chiederemo accertamenti per sapere dove queste ong abbiamo prelevato queste persone, se gliele ha portate qualche scafista o se hanno fatto un vero salvataggio"

Di Maio assicura la disponibilità dell’Italia ad accogliere donne e bambini dopo che questi ultimi verranno fatti sbarcare a Malta. Salvini dice che l’Italia non accoglierà nessuno. Sea Watch commenta che la posizione di Roma “non è chiara”. E nonostante anche Germania, Francia, Olanda e Portogallo si siano detti disponibili a partecipare alla loro redistribuzione i 32 migranti salvati dalla ong tedesca e in mare da 14 giorni restano a bordo della nave della ong tedesca, nel Mediterraneo. Una situazione al limite che ieri ha spinto un migrante a lanciarsi in acqua per cercare di raggiungere Malta a nuoto (nella foto). L’uomo è stato recuperato e riportato sulla nave.

“La dichiarazione del vice premier Luigi Di Maio è stata prontamente smentita da Matteo Salvini – ha detto Giorgia Linardi, portavoce della ong in un’intervista al Fatto Quotidiano – l’Italia resta in una posizione che, rispetto alle intenzioni, non è chiara. È un’opzione che non possiamo prendere sul serio”. “La trattativa sulla redistribuzione dovrebbe avvenire dopo lo sbarco. Non prima di garantire un porto”, prosegue Linardi. Poi Sea Watch rilancia su Twitter: “Se il vicepremier italiano, dopo 14 giorni di rifiuto di un porto sicuro, si rende conto che almeno donne e bambini potrebbero avere diritti umani e chiama l’offerta di prendere solo loro una ‘lezione di umanità’ per l’Ue, che cosa pensa in realtà dell’Ue?”.

La replica del vicepremier è arrivata da Novi Ligure, dove il leader politico del M5s ha incontrato i lavoratori della Pernigotti in assemblea permanente da due mesi: “Voglio ricordare agli amici delle ong che non dispongono della vita dei migranti. Loro li hanno portati fino alle coste di Malta, l’Italia sta dicendo che è disponibile a prendere donne e bambini, in mare da 14 giorni. Non è una ong che si può opporre al salvataggio di quelle vite”.

“L’Italia – ha ribadito Di Maio – ha già fatto la propria parte, ma queste 10 persone, soprattutto considerati che sono da tanto tempo in mare, fatele sbarcare, mandatecele qui così daremo uno schiaffo morale e una lezione di umanità a un’Europa che nasconde sempre di più la testa sotto la sabbia. Un’Europa – ha concluso – che non mi piace per nulla: la cambieremo con le Elezioni Europee”.

Cosa aveva detto Di Maio? “Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia – ha aggiunto il vicepremier – Li accoglieremo. Siamo pronti ancora una volta a dare, come sempre, una lezione di umanità all’Europa intera”. Non aveva quindi indicato un porto sicuro, ma aveva assicurato la disponibilità ad accogliere donne e bambini dopo lo sbarco di questi ultimi a La Valletta.

Poi Di Maio rincara la dose: “Se una ong mi dice che non sono disponibili a far scendere donne e bambini, io dico che le ong non dispongono della vita delle persone, anzi, attraverso il ministro Toninelli chiederemo accertamenti per sapere dove queste ong abbiamo prelevato queste persone, se gliele ha portate qualche scafista o se hanno fatto un vero salvataggio”.