Giustizia & Impunità

Igor il russo, sospesa la consegna dalla Spagna: slitta processo per le rapine. Il 31 ottobre udienza per omicidi

A carico dell'uomo è pendente il mandato di arresto europeo la cui esecuzione è stata sospesa poichét è detenuto in Spagna per i tre omicidi commessi a Teruel poco prima della sua cattura, a dicembre: quindi, solo quando la sua pendenza giudiziaria spagnola sarà conclusa, potrà essere processato a Ferrara. Il 31 ottobre è invece fissata l’udienza preliminare a Bologna per i due delitti di aprile 2017

Il processo sulle rapine si farà, ma non ora, perché “l’autorità spagnola ha sospeso la consegna di Igor Vaclavic alias Norbert Feher, disponendo la sua esecuzione solo a soddisfatta giustizia spagnola”. Lo ha messo a verbale il presidente del collegio del tribunale di Ferrara, Vartan Giacomelli, prendendo atto dell’”impossibilità dell’imputato a presenziare”, applicando il “legittimo impedimento” del killer detenuto in Spagna ad esser presente al processo che si è aperto oggi, per tre rapine commesse da Igor-Norbert nell’estate del 2015, nel Ferrarese, con la sua ‘vecchia’ banda, composta da Ivan Pajdek e Patrik Ruszo. Da dicembre il serbo è detenuto a Saragozza ed è accusato di tre omicidi in Spagna e due in Italia, commessi nel 2017.

Il processo sulle rapine pertanto è stato subito aggiornato di un anno, al 23 ottobre 2019. A carico di Igor Vaclacic (compare ancora questo nome negli atti giudiziari del processo, con l’alias di Norbert Feher e non viceversa come poi si è scoperto) è pendente il mandato di arresto europeo per questi fatti, la cui esecuzione è stata sospesa poiché Igor-Norbert è detenuto in Spagna per i tre omicidi commessi a Teruel poco prima della sua cattura, a dicembre: quindi, solo quando la sua pendenza giudiziaria spagnola sarà conclusa, potrà essere processato a Ferrara. Il 31 ottobre è invece fissata l’udienza preliminare a Bologna per i due delitti di aprile 2017.

La possibilità di un processo in videoconferenza, pur sollecitata dal suo difensore d’ufficio, Cristian Altieri, non è stata, al momento, valutata e lui ribadisce che “è necessaria la sua presenza ed è un suo diritto quello di presenziare al processo, alla luce anche del fatto che avrebbe riferito di non aver partecipato alle rapine di cui è accusato dagli altri due presunti complici e sostiene di poterlo provare”. Le rapine di cui è accusato assieme alla sua banda furono commesse il 26 luglio 2015 a Villanova di Denore, il 31 luglio a Mesola ai danni di una 90enne rimasta legata e imbavagliata nel letto per 48 ore, e il 5 agosto a Coronella nei confronti di una donna e del padre, sequestrati in casa per cinque ore e rapinati.