Cinema

Woody Allen si prende una pausa: nel 2019 non uscirà nessun suo film

Se finora era apparso sistematicamente in sala con almeno un film all' anno, A Rainy Day in New York, il suo 48esimo lavoro che uscirà a fine 2018 interromperà questo record

Per la prima volta dopo 45 anni, nel 2019 non uscirà nessun film di Woody Allen. A 82 anni, l’eclettico regista americano ha deciso infatti di prendersi una pausa dalla macchina da presa. Se finora era apparso sistematicamente in sala con almeno un film all’ anno, A Rainy Day in New York, il suo 48esimo lavoro che uscirà a fine 2018 interromperà questo record. Difficoltà a reperire finanziamenti o travolto dal movimento #MeToo?

I suoi film non fanno soldi e sono anni che cerca finanziatori”, scrive il New York Post citando una sua fonte. Allen aveva firmato un contratto con Amazon nel 2016 che lo vincolava per cinque. Ma dopo “La ruota delle meraviglie” e l’imminente “A Rainy Day in New York“, ne mancherebbero ancora tre.

Persino Amazon sembra essere disposto a fare marcia indietro rescindendo il contratto con il regista ma onorando lo stesso il compenso stabilito. Una possibile conseguenza dello scandalo molestie?  “Dovrei fare il testimonial per il movimento #MeToo”, aveva detto il regista in un’intervista alla stampa argentina lo scorso giugno. “Sono nel settore (cinematografico, ndr) da 50 anni, ho lavorato con centinaia di attrici e non una, famosa o principiante, ha mai accennato a comportamenti impropri”, aveva sottolineato.

Non solo, Aller era finito nell’occhio del ciclone dopo che la figlia adottiva Dylan Farrow lo aveva accusato di averla molestata quando era solo una bambina. Non solo: nel 1992 l’allora compagna Mia Farrow chiese la separazione dopo aver scoperto alcune fotografie pornografiche scattate da Allen di Soon-Yi Farrow Previn, orfana coreana di 19 anni affetta da un disordine di apprendimento, adottata dalla Farrow e dall’ex-marito André Previn. Il regista se ne andò di casa con la giovane dopo il rifiuto della Farrow di sposarlo.

Ciliegina sulla torta, il figlio Ronan Farrow lo accusò di essere un pedofilo e proprio quando i Golden Globe mandavano in scena un video tributo alla carriera di colui che è considerato il genio del cinema americano. Sempre sull’onda di #MeToo, alcuni attori di A Rainy Day in New York, tra cui Timothée Chalamet, Griffin Newman e Rebecca Hall hanno annunciato l’intenzione di voler donare il loro compenso ad organizzazioni per la difesa delle vittime di abusi sessuali. La Hall ha persino detto di essersi pentita di aver lavorato per Allen. “Woody Allen ha sempre grandi attori – scrive il NyPost citando ancora una sua fonte – ha dato prestigio alle star ma con il movimento #MeToo è tossico (Allen, ndr)”.