Calcio

Milan, Uefa dice no al patteggiamento per i conti in rosso: la società rischia l’esclusione dall’Europa League

Già lo scorso dicembre, il Milan si era visto respingere dall'Uefa il voluntary agreement. Adesso Nyon dice no al patteggiamento: "Permangono permangano incertezze sul rifinanziamento del debito e sugli effetti passivi da pagare entro ottobre 2018". Decisione entro metà giugno, per il momento il mercato resta di fatto paralizzato

Il Milan rischia di perdere l’Europa. L’Uefa ha bocciato il settlement agreement del club rossonero: in pratica, la società aveva proposto un “patteggiamento” delle sanzioni per aver sforato i parametri del fair play finanziario negli ultimi tre anni. La commissione giudicante è ora chiamata a pronunciarsi a stretto giro, al massimo un mese. Tra le possibili pene che Nyon potrebbe applicare c’è anche l’esclusione dalle prossime coppe europee che quindi comprometterebbe la qualificazione in Europa League, conquistata sul campo dalla squadra allenata da Rino Gattuso. L’eventuale punizione massima inflitta al Milan, che aveva chiuso al sesto posto la stagione, garantirebbe all’Atalanta il passaggio diretto ai gironi saltando i turni preliminari e gli eventuali playoff, ai quali parteciperebbe da ripescata la Fiorentina.

 

Già lo scorso dicembre, il Milan si era visto respingere dall’Uefa il voluntary agreement. All’epoca, l’ad Marco Fassone aveva spiegato che Nyon “aveva chiesto di completare prima della decisione il rifinanziamento del debito con Elliott che scade a ottobre e fornire garanzie sufficienti per dimostrare la capacità della società di finanziare il club e le perdite che farà nei prossimi anni attraverso una garanzia bancaria o un deposito di una cifra molto importante. Cose impossibili non solo per noi ma per qualunque club si trovi nella situazione del Milan”.

Il no era frutto di due motivazioni. Secondo la Uefa c’erano ancora troppe incertezze sulla reale possibilità di rifinanziare il debito da oltre 300 milioni di euro contratto con Elliott in scadenza ad ottobre 2018. In aggiunta, c’erano anche dubbi “sulle garanzie finanziarie fornite dall’azionista principale” Yonghong Lisul quale diverse inchieste giornalistiche continuano a sollevare numerosi dubbi. E sugli stessi punti insiste oggi Nyon.

“Dopo un attento esame di tutta la documentazione e delle spiegazioni fornite dal club, la camera di investigazione considera che le circostanze del caso non consentano la conclusione di un settlement agreement”, scrive la Uefa in una nota. “Tra gli altri fattori, permangano incertezze sul rifinanziamento del debito e sugli effetti passivi da pagare entro ottobre 2018. La camera arbitrale prenderà una decisione in merito a tempo debito”. Di fatto, la decisione del massimo organismo europeo del calcio blocca il mercato dei rossoneri per circa un mese, con il ds Mirabelli paralizzato nelle trattative in attesa delle sanzioni.