Sul feretro non è passato inosservato il ricordo dell’uomo che per vendicare la 18enne sparò all'impazzata a Macerata contro alcuni migranti qualche giorno dopo il ritrovamento del corpo della ragazza. Presenti anche la sindaca di Roma Virginia Raggi e il sindaco di Macerata Romano Carancini: "Ma alla fiaccolata l'amministrazione non c'era"
Parenti, amici e conoscenti, tutti riuniti davanti alla Chiesa Ognissanti a Roma per dare l’ultimo saluto a Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi lo scorso 30 gennaio a Macerata. In testa al corteo funebre che accompagnava il feretro la madre della ragazza, Alessandra Verni, con indosso una maglietta con il volto di Pamela e la scritta “Da qui nessuno ti potrà mai portare via”. La stessa maglietta che indossano le persone tra i banchi della chiesa di via Appia: “Le ha fatte stampare la mamma – racconta un’amica di Alessandra – e ci ha chiesto di indossarle in questo giorno dell’ultimo saluto a Pamela”.
“Lotteremo fino in fondo affinché questa ragazza di 18 anni, questa bambina uccisa con delle coltellate, fatta a pezzi e messa in due trolley trovi giustizia”, ha proseguito lo zio. “Lo faremo per lei, per la sua famiglia e per tutto il mondo civile perché questa è la battaglia di tutto il mondo civile contro quello della barbarie”. Durante la cerimonia il parroco ha reso omaggio al “sorriso” della 18enne: ”In tanti ricordano il sorriso luminoso di Pamela, anch’io lo ricordo, per alcuni la luce del signore è in quel sorriso. Da questa celebrazione ognuno vada via con una missione, gli adulti continuino a seminare, perché non lo si fa mai invano, e i giovani non si facciano rubare la speranza”, ha detto.
Intanto l’inchiesta va avanti e due giorni fa la procura di Macerata ha contestato l’omicidio a Innocent Oseghale, che secondo il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, avrebbe anche abusato di Pamela prima di farla a pezzi. Una tesi non condivisa però dal gip Giovanni Maria Manzoni, che ha invece ritenuto non vi fossero gravi indizi di colpevolezza per questa accusa, ipotizzando che tra i due si fosse creato un clima amicale. Nonostante la nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a suo carico dal gip di Macerata per l’omicidio di Pamela, Oseghale non cambia la linea difensiva e continua a proclamarsi innocente.